Il movimento femminile sta per arrivare al suo ultimo stadio, ovvero il passaggio al professionismo, che avverrà per i prossimi 2 anni. Nel frattempo il mercato non si ferma e tra queste anche della Florentia San Gimignano. Ilnapolionline.com ha intervistato il neo acquisto Sofia Cantore.
Nuova avventura alla Florentia San Gimignano, cosa ti ha spinto ad accettare questo progetto? “Appena ho parlato con il presidente sono rimasta colpita dalla passione che traspariva dalle
sue parole. Da subito ho pensato che fosse un progetto molto ambizioso, ero molto contenta e non vedevo l’ora di iniziare la preparazione con la squadra”.
Tu sei tra le giovani più promettenti del panorama nazionale, ti aspettavi in pochi anni di questa ascesa? “Sinceramente non mi aspettavo di esordire in serie A con la maglia di una squadra così
importante come la Juventus e non mi aspettavo di fare questo percorso.
Mi reputo molto fortunata e contenta ma so bene che devo dimostrare ancora tanto e spero
di iniziare a farlo con questa nuova maglia!”
Prima la Juventus e l’Hellas Verona, quali le tue impressioni sulle due società dove hai militato?
“Alla juve ho imparato davvero tanto, confrontarmi con compagne di squadra che hanno così tanta esperienza mi ha aiutato molto da loro ho sempre cercato di prendere qualcosa. Li ti insegnano cos’è la mentalità vincente e come arrivare ad averla allenamento dopo allenamento e partita dopo partita, sono stati due anni fantastici dove ho assaporato il professionismo a trecentosessanta gradi. Al Verona è stata un’esperienza diversa, ho trovato una società che non mi ha mai fatto mancare nulla, è chiaro che l’obiettivo era diverso rispetto agli anni precedenti però sono stata molto contenta anche di questa esperienza in particolare perché ho trovato davvero un gruppo pazzesco che fatico a descrivere a parole, li ho lasciato dei legami bellissimi”.
Avrai tra le compagne anche Martinovic e Pugnali, elementi di esperienza, cosa vorresti avere delle loro qualità per crescere ancora di più? “Sono molto contenta di aver trovato due compagne come loro che con l’esperienza che hanno possono trasmettermi tanto. Da entrambe vorrei prendere la grinta e la determinazione che hanno e che mettono in ogni allenamento e in ogni partita”.
Tra meno di due anni si passerà al professionismo, è la scalata definitiva per la crescita
del movimento? “Penso sia il “gradino” che manca alla crescita di questo movimento. Mi sento fortunata a trovarmi nel bel mezzo di questa trasformazione ma allo stesso tempo so che la mia generazione ha grandi responsabilità nei confronti del movimento perché rispetto alle ragazze più grandi abbiamo avuto un percorso più facile, ma proprio per questo non ci dobbiamo accontentare o fermare qui, lo dobbiamo a noi stesse ma anche a tutto ciò per cui loro hanno combattuto”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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