Napoli, il vero campanello d’allarme si chiama fase difensiva

Mancanza di obiettivi concreti, un calo atletico, il continuo tour de force, le temperature. Tutto può e sta contribuendo a rendere opache le prestazioni della squadra azzurra. In più, un vero e proprio campanello di allarme: i gol subiti. Il dato negativo in riferimento ai gol al passivo però è evidente alla ripresa dopo il lockdown: gli azzurri in campionato non hanno incassato reti solo a Verona, subendone almeno una nelle successive (in totale undici gol in otto partite). Un problema che riguarda i difensori ma in generale tutta la squadra meno compatta rispetto a prima nella fase di non possesso, oltre ovviamente agli errori dei singoli. Da migliorare, quindi, il rendimento della linea a quattro arretrata ma in particolare il lavoro difensivo di tutti, altro concetto quest’ultimo che rappresenta un punto fermo di Gattuso. E ora in vista della supersfida di Champions League dell’8 agosto contro il Barcellona il Napoli sarà chiamato ad altri tre esami importanti proprio in chiave difensiva, a cominciare da quello di domani sera al San Paolo contro il Sassuolo e poi gli ultimi due con Inter e Lazio.

Il Mattino

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