La valorizzazione degli allenatori italiani: Da Pioli a Gasp, passando per Rino

In questa travagliata stagione, che si sta concludendo con squadre che giocano al piccolo trotto e offrono mediocri spettacoli, è accaduto almeno qualcosa di positivo. Il riconoscimento della qualità degli allenatori italiani. L’influenza straniera si è molto attenuata anche perché top manager come Guardiola e Klopp restano intoccabili. Il valore della nostra scuola, peraltro, era stato riaffermato da Mancini, che ha guidato con mano sicura la Nazionale alla fase finale degli Europei e che nell’estate 2021 lancerà la sfida per vincerli.

Si sono riconfermati Gasperini e Inzaghi, portando Atalanta e Lazio in Champions (e per il primo c’è anche la chance di arrivare alle semifinali della massima competizione europea).

Il Milan ha finalmente riconosciuto il valore di Pioli, stimatissimo dallo spogliatoio e in particolare da un leader come Ibrahimovic. E ha fatto al tedesco Rangnick una proposta che non poteva non rifiutare, cioè assumere la direzione tecnica senza sedere in panchina.

Sarri è a un passo dal primo scudetto della sua carriera. Meritato perché sofferto. Quando allenava a Napoli, si diceva che non fosse in grado di gestire i campioni. Niente di più falso. Ha conquistato l’Europa League col Chelsea e sta per vincere il tricolore con la Juve (e c’è da giocare poi la Champions League).

Ranieri e Iachini hanno condotto in un porto sicuro Samp e Fiorentina, due squadre che rischiavano la retrocessione.

E poi ci sono talenti come Gattuso e De Zerbi, sabato avversari al San Paolo, in una partita che Rino ha già definito la prova generale per il Barça considerando le caratteristiche del Sassuolo. Hanno poco più di 40 anni, rappresentano anche il futuro del calcio italiano.

De Zerbi ha già rinnovato il contratto perché crede che in un club di provincia solido tecnicamente ed economicamente si possa sviluppare un importante progetto. Gattuso sta per legare il proprio nome al Napoli per un piano pluriennale che metta gli azzurri in condizione di lottare nuovamente per lo scudetto. Una scommessa difficile ma affascinante che l’ex campione, con il suo carattere e le sue qualità, è in grado di affrontare. Ma ora deve spingere il Napoli a ritrovare se stesso, il suo carattere e la sua identità, proprio mentre quelli del Barcellona si sono concessi una vacanza per ricaricarsi e poi preparare la notte più lunga. Fonte: Il Mattino

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