Parma-Napoli: ancora tre turni e il 2 agosto terminerà questo tour de force che ha visto disputare ben dodici giornate in meno di due mesi.
Ieri alle 19:30 allo stadio “Tardini” si è giocata la sfida della 35°giornata di campionato tra i padroni di casa del Parma e il Napoli con un epilogo davvero negativo per gli azzurri, sconfitti con due rigori contro. Ecco i principali spunti del match:
- Giua che non ci arbitrerai mai più: un dato mi è balzato subito all’occhio, ovvero il Napoli nel primo tempo ha avuto un solo fallo fischiato a favore (al 38′), a dimostrazione che l’arbitro Giua sembra avere proprio un conto personale nei confronti del club. Due rigori contro (ci possono stare entrambi ma nel dubbio mai a favore degli azzurri) e uno a favore che solo il Var ha concesso, altrimenti sarebbe stata l’ennesima cappellata di un arbitro che andrebbe dismesso subito.
- La saudade brasiliana: ridateci il vero Allan o almeno non fatecelo vedere mai più in campo. Il suo retropassaggio al 30′ minuto fa davvero gridare vendetta ed è l’emblema di una stagione da dimenticare. Triste epilogo di una parabola discendente, anche nel caso tuo: chiudi bene la valigia e a mai più!
- I polli da batteria: prendere il gol dello svantaggio nell’ultimo minuto del primo tempo lascia davvero perplessi perchè denota una mancanza di concentrazione già palesata in un altro paio di occasioni. Insomma come farsi male da soli senza che l’avversario attacchi neanche. E nella ripresa è Koulibaly a concedere il bis con una fesseria che condanna alla sconfitta.
- Tanta fatica e poca lucidità: niente drammi per carità ma Demme è davvero la brutta copia del calciatore che ha fatto innamorare tutta la piazza per l’intelligenza tattica. Non riesce a incidere in nessun modo e forse meriterebbe qualche turno di riposo in vista di Barcellona.
- Giuntoli trovalo subito: Lozano-Politano-Callejon-Insigne tutti improbabili attaccanti centrali. E’ dai tempi di Higuain che il Napoli non ha un centravanti di grido e ora l’allarme deve essere lanciato forte, facciamo presto a trovare la prima punta vera che sia in grado di togliere le castagne dal fuoco.
Articolo a cura di Marco Lepore