Il calcio in questo periodo è ripartito, purtroppo però senza pubblico, linfa vitale del movimento. Nel frattempo ci sono le scuole calcio che cercano il modo di ripartire e con progetti nuovi. Tra queste anche la scuola calcio Pro Napoli del direttore tecnico Raffaele Mazzocchi intervistato da “ilnapolionline.com”.
Prima di parlare di questo progetto della scuola calcio Pro Napoli, quali sono state esperienze in passato? “All’’inizio ho giocato a livello dilettantistico, poi dopo ho proseguito lavorando al Nord e poi al Sud tra la Campania e la Sicilia. Oltre a questo progetto, sono anche dirigente ad altre scuole calcio, dove considero un mondo bello dove far crescere i giovani e non solo dal punto di vista calcistico”.
In questo periodo di pandemia, come siete riusciti a lavorare in un momento non semplice per le scuole calcio? “Sicuramente non sono stati mesi facili, visto che a livello lavorativo non siamo stati attivi come avremmo voluto. Al tempo stesso però abbiamo fatto in modo di non restare fermi con le mani in mano e cercare di portarci avanti con il lavoro in vista dei prossimi mesi”.
Ci potrebbe parlare del nuovo progetto della scuola calcio Pro Napoli, che vede come nome illustre quello dell’Ajax? “Come ha detto lei è un progetto dove si vuole dare la possibilità ai ragazzi di crescere. Sicuramente il metodo dell’Ajax è molto prestigioso, perché si punterà alla crescita dei ragazzi, non solo sulla tecnica, ma anche umana dei ragazzi. Senza contare che sono coinvolti nel progetto persone del calibro di Italo Palmieri, mister Luzi e diversi componenti importanti per rendere la scuola calcio Pro Napoli importanti. Il mio ruolo? Sarò direttore tecnico”.
Infine che messaggio si sente di dare ai genitori per far iscrivere i ragazzi alla vostra scuola calcio? “Inizieremo a settembre per un programma più dettagliato, dove la parte agonistica sarà centrale del nostro progetto e per i ragazzi stessi. Poi ad oggi siamo al campo Rama in viale dei giochi del Mediterraneo, nei pressi di Fuorigrotta, il mercoledì. Mi auguro che vengano in tanti tempi”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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