Inler: “Il Napoli al Camp Nou? Con il Barça non è impossibile”

L’Istanbul Başakşehir ieri ha ufficialmente riscritto la storia del campionato turco: la vittoria della Süper Lig, per la prima volta nella sua esistenza, ha ristabilito le gerarchie che già da qualche anno

Napoli che ha lasciato nella città partenopea parte del suo cuore. Segue ancora da molto vicino le vicende della sua ex squadra e non dà per scontata la gara di Champions League contro il Barcellona. Ai  microfoni di Calciomercato24.com ha raccontato la meravigliosa scalata verso la vittoria della Süper Lig e ha parlato anche del suo futuro.

Non siamo potuti uscire a causa del Coronavirus però tra di noi abbiamo festeggiato, abbiamo fatto quello che era possibile“.

Campionato vinto con il Başakşehir per la prima volta nella storia. Com’è andata?Sono da tre stagioni qui e siamo stati sempre a lottare per lo Scudetto contro i favoriti come Beşiktaş, Galatasaray, Trabzonspor e Fenerbache. Eravamo sempre davanti, o secondi e alla fine non siamo mai riusciti a vincere. Quest’anno siamo partiti molto bene, poi ci sono stati piccoli alti e bassi e alla fine, dopo il Coronavirus ci siamo riposati e allenati bene fino a vincere“.

Il COVID ha aiutato alla vittoria o era già “scritto” che avreste vinto voi?Secondo me non ha aiutato, tutti potevano riposarsi e allenarsi bene. La differenza, in questo caso, credo l’abbia fatta la tifoseria. I club grandi hanno tifoserie molto importanti che aiutano tanto durante le gare, spingono molto. Magari non si gioca bene ma con l’aiuto della tifoseria si vince lo stesso. Quest’anno nessuno aveva la tifoseria a spingere. Noi abbiamo 5-10 mila tifosi ed eravamo già abituati, in un certo modo, a giocare con poca gente e questo ci ha aiutato. Per gli avversari questo fattore è stato determinante se lo accompagniamo anche ad un rendimento non troppo alto. Hanno perso vari punti “facili” per strada, noi le abbiamo vinte quasi tutte. Ci hanno un po’ aiutato, però alla fine è una vittoria meritata dopo tutti questi anni“.

E’ la seconda volta che vinci un campionato inedito dopo il Leicester. Hai vinto anche con il Napoli dopo 25 anni, con il Besiktas e in Svizzera dopo tantissimo tempo. Sei un po’ il talismano delle squadre?Sì, posso dire di sì (ride, ndr.). Però queste vittorie non vengono dal nulla. Sono uno che lavora tutti i giorni per la squadra e quando vinci uno Scudetto è il massimo perché significa che tutta la squadra ha fatto il massimo“.

Qual è il filo conduttore di tutte queste vittorie?Penso il gruppo, per una squadra è fondamentale. L’atmosfera all’interno dello spogliatoio è molto importante. La qualità si può discutere però quando c’è armonia c’è tutto. Con il Leicester, per esempio, nessuno conosceva i campioni che avevamo. Kantè, Mahrez, Vardy sono diventati campioni con il tempo ma tutti insieme ci allenavamo come una grande squadra. Le vittorie non arrivano mai per caso. Quello che seminiamo, raccogliamo

 

I ricordi e il futuro del Napoli

Il gruppo ha ha fatto la differenza anche a Napoli, dove quest’anno è tornata la Coppa Italia. In Champions League resta possibile il passaggio? “In campo tutto è possibile. Io ho guardato le partite del Napoli, lo seguo spesso e questa Coppa Italia, dopo la nostra era, è spettacolare. Il popolo napoletano dà sempre il massimo accanto ai calciatori. Io so com’è la gente a Napoli, danno sempre il massimo, vivono per la squadra e vincere un trofeo è speciale. Dopo Maradona noi non siamo riusciti a vincere uno Scudetto e speriamo che prima o poi arriverà: voglio vedere che il Napoli vinca qualcosa di molto importante. Queste vittorie sono importanti anche per la società e con il Barcellona i giocatori dovranno divertirsi e restare concentrati, poi tutto sarà possibile. Non so come finirà però tiferò sicuro Napoli”.

Futuro? Hai il contratto in scadenza con il Basaksheir, continuerai? “E’ ancora tutto aperto, tra due settimane dovrei dire addio ma dipende dal prosieguo in Europa League”.

Fonte: calciomercato24.com

 

 

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