A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Milan

Analisi del match tra Napoli e Milan

Napoli-Milan: analizziamo il match dal fascino storico, disputato al San Paolo di Fuorigrotta sempre senza pubblico al cospetto.

Non è mai banale la sfida Napoli-Milan, anche se a differenza degli anni ’80, non mette più in palio scudetti ma soltanto la “platonica” quinta piazza. Di seguito gli spunti più interessanti della gara terminata 1-1:

  • Otto minuti da cuscino: già l’orario d’inizio è tardino per le abitudini italiane, ma i primi otto minuti del match sono apparsi divertenti come la “Corazzata Potemki“. Premessa da brutta partita, invece poi in realtà la sfida è apparsa gradevole e ben giocata, con occasioni soprattutto costruite dagli azzurri.

 

  • Il “confronto” mancato: caro Rino abbiamo capito che in porta ci sarà alternanza fino a fine stagione, ma ieri contro il predestinato Donnarumma forse Meret si aspettava di potersi confrontare in un duello a distanza. In alcuni casi sarebbe giusto agire anche sulla psiche di questi ragazzi, facendo giocare la prossima  tra qualche giorno al colombiano Ospina.

 

  • Piccoli “Mazzoleni” crescono: chissà per chi vota politicamente questo arbitro dagli occhi di ghiaccio che riesce ad essere il peggiore in campo in assoluto. Il signor La Penna, sempre molto sfortunato col Napoli, come ha fatto a vedere il rigore a occhio nudo se ancora oggi ci sono tanti dubbi? E invece l’espulsione mancata di Hernandez? Diceva Andreotti “a pensar male si fa peccato ma qualche volta si indovina“.

 

  • Il triangolo no: nulla da dire Zielinski-Lobotka-Fabian non hanno convinto affatto e neanche i sostituti entrati mi sono piaciuti. Molto più convincente è stata la gara dell’algerino di origine marocchina Bennacer, autentico faro del centrocampo avversario e stellina di altissimo livello.

 

  • Il bilico che sa di affanno: non si possono tenere tutte le partite sempre aperte e non essere mai cinici (persino con la Spal qualche settimana fa), gli azzurri devono imparare a essere davvero cattivi e non tirare i remi in barca appena realizzato il vantaggio.

 

  • I terzini goleador: Theo Hernandez da una parte e Giovanni Di Lorenzo dall’altra sono i marcatori del match. Due terzini che hanno nel dna il vizio del gol e che forse sono un pochino in debito di ossigeno nella fase difensiva.

 

Articolo a cura di Marco Lepore

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