A ‘Punto Nuovo Sport Show’, parla Paolo Bertini, ex arbitro: “Nicchi è resiliente. Non capisco perché ci stiamo avviando verso il 4° mandato. La regola dei due mandati vale per tutto il mondo, tranne che per l’AIA. Un altro problema del genere l’aveva Damiano Tommasi. Ma ha fatto una scelta intelligente. Ed ha fatto un passo indietro. Cambiare la regola, già per un terzo mandato, è un’aggravante. Ho provato e toccato con mano alcune delle cose che accadono in AIA. Ho ricevuto un provvedimento di ritiro tessera. Da cui non mi sono difeso, vista la portata dell’accusa. Non ne valeva la pena. Avevo fatto una querela per diffamazione inerente Calciopoli. Che mi ha visto coinvolto. E la prima persona, che informai a riguardo, fu Nicchi. Quando il processo era avviato, mi ha ritirato la tessera. Perché non potevo agire per vie legali nei confronti di altri tesserati. C’è il caso di Nicolodi, simile al mio. Quella sentenza è arrivata al Tribunale. E’ evidente che il ritiro tessera è illegittimo. Ho avuto tante difficoltà durante calciopoli. Mi sono difeso con la tessera AIA in mano. Contro il parere del mio avvocato. Nel momento in cui è arrivata la sentenza, ero già senza tessera. Perché l’AIA aveva provveduto al ritiro. Ritengo necessaria una riforma all’interno dell’AIA. Ci sono persone di spicco. Molto capaci. Che non ricoprono ruoli importanti, perché non li fanno emergere. Fabbri al VAR? Sono anni che lancio quest’allarme. Il VAR è sicuramente un elemento di supporto enorme per ridurre errori arbitrali. Ma snatura il gioco del calcio. Nessuno si è reso conto che avrebbe portato esattamente a ciò che sta accadendo adesso. C’è un numero di rigori assurdo. Gioco forza la prova televisiva fa vedere una realtà diversa. I falli di mano sono diventati qualcosa di allucinante“.
Fonte: Radio Punto Nuovo