Nel suo destino c’era questa città che già adora: «Non ha paragoni». Parla emozionandosi, Diego Demme, di Napoli e del Napoli, dei luoghi magici che ha visitato e di quelli che presto scoprirà, e poi di una squadra nella quale si riconosce: «Giochiamo bene, abbiamo vinto la Coppa Italia e possiamo essere all’altezza del Barça».
CHE STORIA
Si chiama così, Diego, in onore di Maradona («Mio padre è un gran tifoso»), una bella storia resa eterna, nel legame, dall’ultima arrivata, sua figlia: «Per il passaporto, e non solo, nascere qui è meglio che in una piccola città della Germania. E poi Napoli è fantastica». La squadra gira, vince e convince, lui in mediana chiede i documenti a tutti: «Siamo in un buon momento e speriamo di continuare così».
AMBIZIONE
Demme è arrivato a gennaio: «Ero stato qui a dicembre con la mia famiglia ma per visitare la città. Con Gattuso ho un grande feeling – le sue parole alla radio ufficiale del Napoli – e stiamo crescendo tanto».
Quest’anno, Barcellona a parte, il più è fatto: «Abbiamo vinto la Coppa Italia e di questo sono felice, ma so anche che per il prossimo anno abbiamo tutte le carte in regola per fare benissimo. Intanto concludiamo la stagione nel migliore dei modi».
SOGNO
Farlo vorrebbe dire uscire sorridenti dal Camp Nou il prossimo 8 agosto: «Nel match d’andata abbiamo dimostrato di poter essere all’altezza del Barcellona. Loro sono forti e non hanno bisogno di presentazioni, ma nel calcio tutto è possibile».
Domani, intanto, arriva il Milan: «Li conosco bene, proveremo a fare un’ottima partita perché vogliamo continuare a vincere».
INNAMORATO
Napoli l’ha conquistato: «Mi trovo benissimo, quarantena a parte, che è stata faticosa per tutti. Della città mi piace la qualità della vita, c’è il mare e ci sono posti fantastici, il cibo è ottimo, è un luogo senza paragoni. E poi, ciliegina sulla torta, quando vinci e fai bene la gente ti porta alle stelle».
Lo scudetto è un (altro) sogno: «Ma è anche prematuro parlarne. Un passo alla volta con una grande convinzione: ripartiremo da queste vittorie».
Fabio Tarantino (Cds)