La mano di Gattuso. IL Napoli l’ha sentita ed ha svoltato. A parte il secondo tempo in quel di Bergamo, campo e squadra dove tutti possono perdere al momento, il Napoli sta disputando un ottimo girone di ritorno. A genova altri 3 punti. «Mi ero preoccupato: loro si giocano tantissimo ed è normale che venire a giocare qui non è mai semplice perché è un campo molto difficile. Ma noi stiamo facendo bene, il rammarico è l’inizio del secondo tempo. Come contro l’Atalanta nella partita di Bergamo non siamo scesi in campo per 7-8 minuti e dobbiamo correggere questo piccolo difetto. Sono contento di chi ha giocato, di chi è entrato, la qualità è molto alta».
La rosa è di alto livello. «Il giocatore deve mettersi a disposizione, noi siamo a disposizione 24 ore, poi per loro parla sempre il rettangolo di gioco. Lozano? Spesso non ha giocato, per tanto tempo ha fatto zero minuti ed ora sta avendo spazio. Non gli regalo niente, si sta meritando tutto quello che sta avendo e penso che ora sta facendo vedere buonissime cose. Callejon non poteva chiudere la sua esperienza diversamente a Napoli, se lo meritava dopo sette anni».
La forza del Napoli è che si diverte? «Non mi pare che i giocatori si divertano, faticano (scherza ndr). Sono contento della partita, siamo contenti. Potevamo fare meglio a inizio ripresa, quasi mi ricordava la partita con l’Atalanta: dobbiamo migliorare sulle cose che abbiamo sbagliato sia con il Genoa che nella precedente trasferta di Bergamo».
Con questa distanza dall’Atalanta quali sono gli obiettivi? «L’obiettivo è creare una mentalità forte, vincente, giocando un certo tipo di calcio. Dobbiamo dimostrare di poter essere una squadra che gioca bene per 95 minuti. La classifica dice che siamo distanti dall’Atalanta, ma qui ci sono calciatori forti e non possiamo stare così lontani da loro. Bisogna guardare tutti i giorni la classifica per capire cosa abbiamo sbagliato cosa è stato fatto bene».
State palleggiando e trovando la profondità: ha riscontrato dei miglioramenti su questi aspetti? «Ci piace attaccare la profondità, questa è una delle nostre prerogative e lo stiamo facendo bene. Spesso l’esterno di attacco si butta dentro quando il centravanti viene incontro. Non ci interessa palleggiare, vogliamo arrivare con qualità negli ultimi venti metri».
Sulla prova di Milik e sulla possibilità di addio: che ne pensa? «Difficile trovare di meglio per noi. Quando un calciatore pensa che sia finito un ciclo o vuol cambiare aria bisogna ascoltarlo. Se non c’è la testa giusta si fa fatica, bisogna rispettare il volere dei giocatori».
Osimhen ha caratteristiche simile, può arrivare al suo posto? «E’ un giocatore diverso, ma non voglio parlarne. Quando arriverà, vi spiegherò cosa cambia».
Fonte: Il Mattino