Una scelta d’amore. Ma non solo. Qui il cuore c’entra, ma c’entra anche il progetto Napoli, la voglia di
Mertens, cosa ha di speciale Napoli per lei?
«Un amore a prima vista. Arrivo qui e porto con me la mia famiglia, andiamo al ristorante e iniziamo a mangiare antipasti, non so quanti primi, secondi, contorni… In pratica entriamo a mezzogiorno e usciamo alle sei del pomeriggio. Ci guardiamo negli occhi, in Belgio il pranzo dura mezz’ora. E scoppiamo a ridere. Ancora ne parliamo. È questo il mio posto, dico ai miei genitori».
Cosa cambierebbe di questa città?
«Ma si dice che ci si innamora dei difetti e pure se ce ne sono io non toccherei nulla. Lascerei tutto com’è. Io sono innamorato di tutto quello che c’è qui, dall’atmosfera che si respira al centro storico e ai Quartieri spagnoli dove pure mi sarebbe piaciuto andare a vivere, ai tramonti di Posillipo. Io parlerei per ore di Napoli, non mi stanca mai farlo».
Quando ha deciso di restare?
«Durante la quarantena. Più pensavo a dove poter andare e più mi convincevo che in nessun altro posto sarei stato meglio di qui. E allora ho accettato di firmare».
Finte; Il Mattino