Ivan Zazzaroni: “Voglio quello che Gasperini dà ai suoi all’intervallo, e non è il tè caldo di Caressa”

L’editoriale di Ivan Zazzaroni tra il serio ed il faceto:

“Noccioline di Superpippo?, spinaci di Braccio di Ferro? Impressionanti – per facilità di corsa, rapidità nelle ripartenze, precisione e crudeltà anche – i secondi tempi con Sassuolo, Lazio, Udinese e Napoli: da quando è ricominciato il campionato l’Atalanta ha ottenuto dodici punti su dodici e segnato dodici volte, aggiustando il risultato sempre dal 45esimo in avanti. Del suo gioco abbiamo detto tutto il bene possibile (il Papu ci strega da anni, Gosens ci stupisce da mesi): è la squadra più europea e fresca del campionato, si muove a memoria, con fiducia e coraggio, accetta il rischio difensivo. Ieri ne ha corsi pochi, di rischi, soprattutto nel primo tempo nonostante un Napoli quasi perfetto e più in palla. E alla ripresa le sono bastati due minuti per punire gli unici errori in uscita di Ruiz e compagni. Che a questo punto abbandona ogni speranza di raggiungere il quarto posto: la sua Champions passa esclusivamente dalla sfida con Messi.
Da qui alla fine del torneo Gattuso è perciò chiamato a preparare l’evento dell’8 agosto e programmare la prossima stagione. Partendo dall’impegno di domenica sera con la Roma. Già, la Roma, società che sta dando un nuovo senso alla parola tragicomico. Naturalmente la squadra subisce gli effetti di quello che le sta accadendo attorno. Anche per la Roma, come per il Napoli, il quarto posto è andato: per restituirsi un senso non le resta che l’Euroleague, il passaggio da Siviglia. Il commento della partita con l’Udinese me (e ve) lo risparmio. Senza Dzeko (dentro per 25 minuti), Pellegrini, Zaniolo e Pau Lòpez, la squadra fa malinconia: non bastano ad attenuarla la buona volontà, né l’attenuante dell’inferiorità numerica.
Chiudo con un invito ai telecronisti e alle seconde voci. Sì, a luglio fa molto caldo, in autunno meno e d’inverno sai che freddo, assai più dolce la primavera. Aggiungo che un giorno tutto questo sarà tuo e una volta qui era tutta campagna. Che le temperature siano più elevate che a maggio l’abbiamo capito, grazie, non serve ripeterlo di continuo: le squadre giocano da metà giugno ogni tre giorni, per rendere più sopportabile la calura suggerisco di cambiare disco puntando – che so – su altri aspetti. Quello tecnico, ad esempio.

 

 

 

PS. A proposito delle “dimissioni” di Alfredo Trentalange da responsabile del settore tecnico dell’Aia, materia di un articolo del nostro Pinna, l’Assoarbitri con una nota fa sapere che “quanto riportato da alcuni organi di stampa fin dal pomeriggio di ieri, e apparso questa mattina su alcuni giornali, è privo di qualsiasi fondamento. Infatti Trentalange è decaduto dall’incarico dirigenziale, avente durata per la stagione sportiva, conclusasi il 30 giugno, e per questo motivo ha cessato il rapporto in tale veste sia nei confronti dell’Associazione che della Figc, per identica durata. Peraltro, si rende necessario precisare che, durante la riunione del Comitato Nazionale, Trentalange non ha mai preso la parola, neppure con riguardo all’argomento che è oggetto di attenzione mediatica e mai ha comunicato alcunché neanche in forma scritta”.  
Confermando ogni passaggio del resoconto pubblicato dal giornale, segnalo che una comunicazione scritta con la quale Trentalange ribadisce ciò che aveva comunicato a voce dopo il Comitato Nazionale, ovvero la rinuncia a qualsiasi incarico tecnico o associativo per la stagione 2020/21 esiste. Si conclude con il classico “cordiali saluti”.

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