E cinque. E in mezzo la conquista della Coppa Italia: peccato davvero che il Napoli di Gattuso abbia cominciato a marciare su questi ritmi con un pizzico di ritardo. Già: l’idea è che la squadra avrebbe avuto sì, i mezzi per arrivare con uno svantaggio inferiore ai 12 punti attuali allo scontro diretto per il quarto posto con l’Atalanta in programma giovedì. «La Champions? Più di questo non possiamo fare: dobbiamo solo recuperare le energie per andare a giocarci questa partita a Bergamo, ma non sappiamo se basterà». Senza proclami, senza illusioni. Però con tutto l’orgoglio possibile: è Rino.
PRESENTE E FUTURO
E allora, la quinta vittoria consecutiva in campionato. La decima da quando il vento è cambiato, e dunque dalla sconfitta con la Fiorentina al San Paolo. Dopo la vittoria in Coppa Italia, un passo che ha fruttato sia un trofeo sia la garanzia della qualificazione alla prossima Europa League, l’impressione è che Gattuso stia lavorando onorando il presente ma anche il futuro. «Il percorso da fare è quello cominciato in questo mese, dopo la fine del lockdown. Serve continuità ma soprattutto allenarsi bene nel corso della settimana: la partita, poi, è una conseguenza. Tra l’altro molte componenti resteranno qui anche il prossimo anno, e quindi queste gare ci serviranno per rinforzarci sul piano tattico: vedo il calcio in maniera diversa rispetto a quando giocavo, mi piace gestire il possesso e rischiare poco».
ULTIMA CHANCE
Va da sé che la sfida di giovedì con l’Atalanta, a dieci giornate dalla fine del campionato, valga quanto un’ultima chance di poter sperare ancora un po’, almeno un po’ nel quarto posto che vale la Champions. «Ripeto, di più non possiamo fare e loro non sono una sorpresa: sono tanti anni che fanno bene e dovremo semplicemente riposare e andare a giocarcela». Punto. Servirebbe un’impresa. Ma la prima a Rino è riuscita: la squadra è tornata a essere anche un grande gruppo. «Sono contento, anche della firma di Callejon: ha dato tanto a questa maglia e la storia non si può cancellare in un attimo, non poteva chiudere così con il Napoli. José s’impegna sempre e mi ha dato tanto, ma anche il gesto del presidente è stato importante: pagare la polizza assicurativa a un giocatore che teneva a restare con noi è stato un segnale forte per lo spogliatoio».
I SINGOLI
Finale dedicato a Lobotka: «È meno ordinato di Demme, ma sa giocare al calcio e ci può dare una grandissima mano», Poi Insigne: «È da un po’ che fa molto bene, deve sempre avere fiducia. Tra l’altro abbina qualità e fase difensiva». E Lozano: «Sta lavorando bene e sta guadagnando le sue possibilità: bisogna metterlo nelle condizioni di esprimersi come sa. Ha una velocità impressionante, mi spiace che non abbia fatto gol: sono sicuro che le prossime volte andrà meglio».
Fabio Mandarini (CdS)