Tra i mille campetti della Napoli che vive per il pallone quello del Lotto K a Scampia ha visto crescere l’ex Udinese, Genoa e Sassuolo Floro Flores, e ancora Armando Izzo oggi al Torino; Gaetano Letizia, pilastro del Benevento prossimo alla promozione in serie A. Tutti nati in un campetto che dieci anni fa fu raso al suolo ed oggi ha trovato nuova vita grazie agli abitanti del rione. Duecento famiglie a Scampia vivono nel lotto K. Nel Lotto c’è tutto: il fabbro, l’elettricista, l’idraulico, il manovale, il pittore. E tutti si sono tassati. Per il campo di calcetto. «Abbiamo fatto squadra. Autotassandoci e facendo vedere a tutti che stavamo costruendo qualcosa per i nostri ragazzi». Ora al campo del Lotto K tornato a nuova vita, dopo la recinzione mancano i pali per l’illuminazione ed i fari. Su whatsapp è partita la caccia alle amicizie. Aiuto dalle istituzioni? «Niente». Intanto al Lotto K si vuole giocare, fare festa. Anche se con distanziamento. «Vorremmo che partecipassero tutti. Da Piccolo, a Letizia, ai calciatori nati su questo campo perché un po’ tutti si sono ricordati di noi». E così sul sole del Lotto K si è realizzato un piccolo miracolo. Sotto i garage, sopra un campetto di calcio per coltivare il sogno di diventare un giorno un professionista affermato. Come Carmelo Anthony con The Cage o Armando Izzo nato all’ombra di Scampia.
Il Mattino