I tre piccoletti hanno fermato il tempo: è da sette anni che se la spassano, ridono (anche) di se stessi, s’inventano come artisti del circo la “solita” giocata, poi cambiano, s’adeguano, s’aggiornano, a volte escono dei propri anni e altre no, restano lì, immutabili ma mica come statue di cera.
Si sono presi la scena, ormai, ed hanno deciso di non buttarla via, almeno sino a quando sarà possibile: poi, quando calerà il sipario – e sarà fatale – lasceranno che nel cielo di Napoli s’alzi un velo di malinconia e compaia qualche rimpianto.
Fonte: CdS