Edy Reja aspetta l’ok per volare, tra qualche giorno, in Albania. Lo attende il varo di un nuovo progetto lanciato dalla federazione di Tirana per la formazione dei preparatori atletici e uno stage con gli allenatori delle nazionali giovanili. Il ct friulano, allentato il lockdown, si è concesso il solito giro di degustazioni sul collio goriziano dopo essersi dedicato per troppe settimane a curare il suo giardino di Lucinico. Il calcio gli manca ma presto tornerà, sta cercando nuovi talenti e mercoledì sera ha seguito in tv la sfida tra Atalanta e Lazio. Meglio di chiunque altro può raccontarci e descrivere Marash Kumbulla, il gioiello del Verona entrato nel mirino di Lotito. Il 14 ottobre 2019 lo ha fatto esordire in nazionale (Moldavia-Albania 0-4 a Zimbru) scongiurando la possibilità che potesse essere convocato dall’Italia di Mancini. Fa parte del nuovo corso dell’Albania.
Che giocatore è Kumbulla? «E’ un difensore intelligente, molto bravo negli anticipi, forte nel gioco aereo, soprattutto è un ragazzo con la testa sulle spalle: possiede ancora grandi margini di miglioramento. E’ molto attento, si muove a testa alta, guarda le posizioni, ha senso tattico. Grande spessore e ancora giovane, appena ventenne ma già con una discreta esperienza. Mi aspetto una crescita ulteriore. E’ completo, pensa al calcio, credo possa diventare un giocatore di grande livello».
Si può definire un colpo? «Sì. Perché è giovane e completo. L’ho visto giocare da centrale e credo sia il suo ruolo naturale, ma sta facendo benissimo anche come terzo centrale di sinistra, è particolarmente adatto alla difesa a tre, può coprire tutte e tre le tre posizioni. L’ho visto muoversi anche a destra, ora con il Verona si disimpegna dalla parte opposta e dimostra spirito di iniziativa, partecipa all’azione, esce in progressione, pensa anche a giocare».
A che livello arriverà? «Diventerà un top player, per squadre di alta classifica. E’ bello da vedere, prestante fisicamente. Giovani così non ce ne sono in Italia. E’ destro e non ha difficoltà a sinistra, se sai giocare a calcio non si creano problemi, ha una buona personalità. La personalità è un aspetto fondamentale per qualsiasi giocatore. Se indossi le maglie di club come Lazio, Milan o Juve devi averne per emergere. Lui, da questo punto di vista, è uno sicuro. Non gli interessa molto chi c’è intorno, non ha paura».
Luiz Felipe, Acerbi e Kumbulla formerebbero una difesa da Champions? «Niente male. Se la Lazio riesce ad acquistare Kumbulla, piazza un bel colpo. Lo avevo consigliato al Napoli, mi sembrava che a gennaio lo avessero preso o quasi. Le relazioni erano buone, anche con Tare ne avevamo parlato».
Il ragazzo sembra abbia preferito la Lazio. «Non credo volesse favorire uno o l’altro club, ci saranno stati degli argomenti che lo hanno convinto. Kumbulla è un ragazzo molto attento alle possibilità di giocare, la Lazio è quella che potrebbe avergli offerto garanzie superiori. Non faceva un discorso economico, ma prevalentemente di prospettive professionali».
Per la nazionale albanese diventerà un cardine? «Io l’ho seguito anche quando era il capitano della Primavera del Verona, si vedevano qualità importante. Ha percorso velocemente la strada, il grande merito va a Juric, che lo ha visto e lo ha inserito subito da titolare in Serie A. Kumbulla è adatto alla difesa a tre, viene fuori e gioca la palla, non sa solo difendere. Per l’Albania del futuro può diventare una certezza, ho Djimsiti dell’Atalanta, sto monitorando altri due o tre giocatori di prospettiva. C’è Ismajli dell’Hajduk Spalato, lo stanno cercando Benevento e Lecce. Con Kumbulla dietro siamo a posto, c’è anche Strakosha in porta, sono tutti giovani. I tre centrali ci sono, devo completare il resto dell’organico».
Kumbulla poteva interessare anche a Mancini per l’Italia? «Secondo me sì, poteva rientrare anche nell’interesse azzurro, perché ha il doppio passaporto e considero le qualità di Kumbulla rispetto a quanto propone oggi la Serie A. Giovani di quel livello ce ne sono pochi. In Italia i difensori centrali sono quasi tutti stranieri. Dietro Chiellini, Bonucci, Romagnoli e Acerbi non ne vedo tolto Bastoni dell’Inter. Poi c’è Kumbulla».
Fonte: Fabrizio Patania CdS