Il Napoli sbanca il “Bentegodi” e conferma il sesto posto in classifica, in un match vinto con intelligenza dalla squadra di Gattuso. Dopo un inizio equilibrato, Zielinski sfiora il gol con un diagonale al limite, ben parato da Silvestri. Gli scaligeri rispondono con Verre che da pochi passi manda alto sopra la traversa. Il vantaggio dei partenopei arriva su corner di Politano e testa di Milik. Nel secondo tempo il Napoli tiene in pugno il match, sfiora con Allan, Politano e due volte con Insigne il raddoppio. Nel finale arriva lo 0-2 con Lozano che di testa spinge in gol l’angolo di Ghoulam. Il messicano spreca la doppietta su splendido lancio di Insigne. Nelle valutazioni del CdS Di Lorenzo contiene molto bene Lazovic.
Ospina 6,5 Reattivo su Di Carmine, esplosivo di Veloso: e chi pensa che sappia usare solo (o soprattutto) i piedi, è servito. Trasmette sicurezza.
Di Lorenzo 6,5 Incurante dei trenta gradi, se ne va a spasso sulla corsia e poi – prima che sia troppo tardi – s’accorge che non è il caso di avventurarsi. Ma rimane sveglio.
Maksimovic 7 È regolare, quasi normale, dopo due partite straordinarie. Ma quando s’avverte la pressione e il Verona butta dentro tutti, lui stacca, domina e dimostra che non è certo stato il caso, in quei centottanta minuti.
Koulibaly 7 Il fenomeno è tornato e chi gli sta intorno sembra piccolo, ma piccolo, ma piccolo così. Un gigante che cattura gli occhi e riempie il prossimo mercato del Napoli. Contro il K2 non si può praticamente giocare.
Hysaj 6 Non difetta di (buona) volontà, né di letture offensive. Però Faraoni gli va via alle spalle tre volte (gol annullato compreso) e sono tante.
Ghoulam (21’ st) 6 Non vedeva il campo da otto mesi, gli è successo di tutto in tre anni, e basterebbe questo per renderlo felice. Poi il sinistro dalla bandierina sullo 0-2 che fa da assist: è proprio il suo.
Allan 6 Con Amrabat fanno a gara a chi ne ha di più e sembra che al brasiliano, scongelato dalla panchina (non ne giocava uno da titolare dal 18 gennaio) che qualcosa lascia.
Fabian Ruiz (21’ st) 6
Gli basta palleggiare e garantire gli equilibri. Va ad offrirsi come appoggio quando il Napoli deve uscire dagli assembramenti.
Demme 7 Gioca un numero esagerato di palloni, pur avendo addosso (e chiaramente a uomo) Verre, che non riesce a limitarlo nelle sue funzioni. Non è solo ordinato, è un riferimento che non svanisce mai.
Lobotka (27’ st) 6 Ha gamba, ovviamente, e la sfrutta per dar vivacità e non perdere la bussola.
Zielinski 7 Ha un’eleganza che rapisce, spacca le linee con le veroniche e per poco (18’) non incide con un destro che sa di miele o di veleno, perché dipende da dove lo si guardi.
Politano 6 Almeno trova la parabola arcuata con la quale premiare lo stacco di Milik. Poi resta assai marginale, ma senza mai risparmiarsi.
Lozano (37’ st) 6,5 Il gol di testa, ma chi l’avrebbe detto?, e pure due allunghi dei suoi, quando il Verona è allungato. Può sorridere dopo tante giornate buie.
Milik 6,5 E tredici, nonostante la valigia sia già sul letto. Il primo pallone glielo lasciano e lui ne fa quel che vuole. L’unica volta che si vede è nello 0-1: mica male!
Mertens (27’ st) 6 Gli resta la «patch» celebrativa, di questi venti minuti. La sufficienza gliela concede il sacrificio.
Insigne 7 – Preferisce conservare il fisico per uscire alla distanza, con allunghi che tranciano. E quando può, sentendo la condizione, per poco non trova l’incrocio (dove invece c’è Silvestri). Un capitano.
Gattuso (all.) 7 – La Coppa Italia non ha saziato e il merito è (anche) suo. Poi c’è il marchio personale in una squadra che ormai gli appartiene.
Antonio Giordano (CdS)