Riecco Gattuso, parla alla radio ufficiale del Napoli. Più riposato, dopo l’alba della coppa, ma con il cuore inevitabilmente segnato dalla storia di Francesca. Sua sorella, una ferita che non smetterà mai di sanguinare: «Al funerale è stato duro vedere l’abbraccio di mamma e papà. Mia sorella sta bene lassù, un giorno ci incontreremo di nuovo e faremo una bella chiacchierata». Rino il grande è così, non si nasconde mai. E il botta e risposta andato in scena ieri ai microfoni di Kiss Kiss Napoli è l’ennesima prova del valore assoluto della persona. Che va di pari passo con i meriti tecnici: «Non porto mai rancore verso i calciatori quando sbagliano, il giorno dopo è passato tutto. Sono il miglior amico e il peggior nemico quando si lavora». I suoi lo amano, sul serio, e non è un caso che Mertens sia rimasto più volentieri e che la squadra gli abbia fatto portare la Coppa Italia a casa: «Un bel segnale, davvero: questa squadra mi ha sempre rispettato. E comunque un giocatore può anche mandarmi a quel paese, ma nessuno deve toccare il mio staff».
Fabio Mandarini (CdS)