De Laurentiis: “E ora Messi, mi auguro il Camp Nou riaperto!”

Il Napoli ora sogna di eliminare dalla Champions League il Barcellona

Dopo aver vinto la Coppa Italia contro la rivale storica la Juventus, il Napoli ha un altro sogno, eliminare il Barcellona dalla Champions League, sfida che si disputerà l’8 Agosto. Il presidente dei partenopei Aurelio De Laurentiis parla della sfida contro l’undici di Messi.

La sua «ossessione» è il rinnovamento d’un sistema che sa di vecchio. «Il visionario che è in me pensa che si possa migliorare, anzi che si debba, per non scoprirsi in ritardo. L’evoluzione è quotidiana, la scienza e la tecnologia fanno passi avanti e la storia si aggiorna, solo noi rimaniamo indietro: si possono adeguare la Champions, l’Europa League, i campi stessi, riducendo il numero delle squadre nei massimi tornei, senza che ne risenta né lo spettacolo, né la passione». 

Ma ora si entra nel mondo della fantasia: quarti di finale, per cominciare… «Non ci tolga i sogni, sono il motore della vita. Possiamo andarcela a giocare a Barcellona, e mi auguro persino che per agosto il Camp Nou possa essere riaperto, perché sarebbe uno spettacolo. Siamo sereni, convinti delle nostre possibilità, poi passi il migliore. Ma i quarti di finale a Lisbona sono elettrizzanti…». 

Lei continua a inseguire la Champions e il quarto posto (almeno). «Non è semplice, non è impossibile. La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juventus. Ci proviamo, anche perché il quarto posto cambierebbe pure gli scenari futuri. Non sappiamo quale sarà il contesto economico nel quale andranno inserite eventuali cessioni, né i parametri che la tendenza del mercato imporrà per gli acquisti. Contare sui diritti Champions ti toglie questa ansia da dosso». 

Adesso annuncerà anche i rinnovi di Zielinski e Maksimovic? «Voi giornalisti avete sempre tanta fretta. Neanche il tempo di ufficializzare quello di Mertens e già siete lì a pressare. Fatemi godere questo successo, la bella partita di Meret, che è grandissimo: glielo ho detto prima della finale, tra i pali sei un gigante ma devi solo acquisire la capacità di rilancio di Reina od Ospina». 

Il 17 non le piaceva e ora sarà costretto a rivedere le sue teorie. «Ho sempre pensato che in quel giorno morì mio nonno Aurelio. Il resto l’ha fatto la credenza popolare. Ma questo è il numero di Hamsik, che è stato per dodici anni il nostro leader». 

E la prossima sarà la sua 17ª stagione. «Ma io condivido la continuità del Progetto con un pizzico di fortuna. E poi sappiamo cosa vogliamo». 

E lei questa Coppa Italia a chi la dedica? «Per il potere sociale, è di questo Paese meraviglioso, il più bello del Mondo; per la gioia che rappresenta, è per questa città fantastica, si chiama Napoli, che ha pochi eguali».  

Antonio Giordano (CdS)

 

 

 

 

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