Sarri ancora al tappeto. Dopo la Supercoppa contro la Lazio a dicembre, sei mesi dopo è sfumata anche la Coppa Italia: due finali, due sconfitte, i primi due obiettivi stagionali falliti. Il copione della semifinale si è ripetuto: con l’avversario che saliva di tono e la Juve che evaporava. E la spiegazione non può essere soltanto il lungo stop di questi ultimi tre mesi che ha inevitabilmente ingolfato il motore. Sarri ha provato a spiegare, ammettendo comunque le difficoltà: «C’è delusione per i ragazzi, per la società, per i tifosi, ma in questo momento non possiamo esprimere di più sia per la condizione che per qualche assenza che abbiamo. Abbiamo cercato di pressare meno alti, la condizione non è quella ottimale, ma la partita l’abbiamo fatta con ottimi livelli di applicazione. Ci manca brillantezza per rendere la mole di gioco pericolosa. Abbiamo questa grande difficoltà a trasformare la mole di gioco in brillantezza. Buona la prestazione, tanta la rabbia e la delusione. Se ci manca cattiveria? Non credo, non saremmo riusciti a giocare così 90’. Penso che in questo momento facciamo fatica soprattutto a livello di individualità».
Fonte: CdS