Cavese- Dopo aver analizzato i settori giovanili del Napoli (unico club di A campano) e delle formazioni di B, continuiamo a parlare di club di C.
“E’ tempo che le aquile spicchino il volo…”
Il mondo del calcio giovanile dovrebbe essere alimentato quasi esclusivamente da passione e voglia di regalare un sogno a giovani atleti, mentre l’aspetto economico dovrebbe restare soltanto l’ultimo movente. Ahimè però sappiamo invece che in quasi tutte le società la prospettiva è ribaltata col “Dio Danaro” a guidare quasi tutte le scelte e decisioni.
E invece nelle ultime due stagioni è comparso sul palcoscenico un club, la Cavese, che dal 2017 sotto la guida del suo vulcanico presidente Massimiliano Santoriello, ha deciso di dare lustro al calcio a Cava de’ Tirreni non soltanto nutrendo forti ambizioni per la prima squadra, ma anche provando a costruire un settore giovanile che funga da esempio per molti.
Il ripescaggio in serie C nel 2018 non solo è un ottimo viatico per festeggiare il centenario del club, ma permette finalmente di dare l’inizio al progetto giovani così come sognato da tempo dal suo patron, vista l’opportunità di potersi misurare in campionati nazionali.
Ed è proprio questa la vera forza del club aquilotto: vedere un settore giovanile come un’opportunità di crescita e non considerarlo, come erroneamente fanno tante società anche di serie superiori, come un peso e un inutile costo.
Santoriello ha puntato sulla costruzione una rete capillare di osservatori presenti su tutto il territorio nazionale in grado di poter fiutare e scovare i migliori talenti in circolazione, ma ha anche deciso di assumere in prima persona il ruolo di Supervisore dell’intero settore giovanile.
L’organizzazione di continui provini e raduni con ragazzi provenienti da tutta Italia al “Desiderio” di Cava de’ Tirreni durante tutto l’anno, la scelta di partecipare al campionato Under 16 nazionale sperimentale (unico club meridionale) e il voler prendere parte anche ai campionati regionali sono solo alcuni degli esempi di quanto per la Cavese il progetto giovani sia davvero “al centro del villaggio”.
Altro elemento da non trascurare che abbina voglia di agire e solidità economica è da ricercarsi nel fatto che negli ultimi due anni il club ha comunicato la scelta degli allenatori delle formazioni giovanili con larghissimo anticipo. Nonostante la pandemia che avrebbe potuto condizionare e ridimensionare i budget, il presidente Santoriello ha voluto confermare gli ottimi Gianluca Landri (Under 15), Corrado Pianese (Under 16) e l’ex collaboratore di Saurini alla Primavera del Napoli Gaetano Perrella (Berretti).
Ma non basta perchè il colpo da novanta per la prossima stagione è l’arrivo sulla panchina della nuova Under 17 di uno dei protagonisti dell'”Eccellenza Benevento” (CLICCA QUI PER ARTICOLO) Pasquale Bovienzo, coach ambizioso e preparato che se ha sposato la causa biancoblù vuol dire che ha ricevuto ampie garanzie di poter fare qualcosa di importante.
I play off centrati con l’Under 15 la scorsa stagione al primo anno da matricola terribile, ma soprattutto la testa della classifica quest’anno nel campionato giovanile più importante per una formazione di Serie C, ovvero la Berretti, sono solo la punta di un iceberg. Già perchè non sono casuali neanche i terzi posti di Under 15 e Under 16 e con la sola l’Under 17 un pò più lontana dalla “zona verde” che però non era irraggiungibile.
Insomma, in casa Cavese da due stagioni a questa parte si sta studiando a livello giovanile per diventare “numeri uno”, peccato soltanto che il Covid 19 non ci permetterà di vedere come le formazioni aquilotte si sarebbero destreggiate quest’anno nei play off. Ma la certezza è che i blufoncè saranno grandi protagonisti in futuro e che tutti dovranno fare i conti con loro..
Articolo a cura di Marco Lepore