Uno degli argomenti tecnico-tattici salienti, della stagione in corso, è certamente la Juventus 2019-20 targata Maurizio Sarri. Uno degli innovatori, con status ormai internazionale, che ha assunto la responsabilità tecnica della prima squadra, in uno dei club di più marcato profilo tradizionalista. Prima dell’interruzione, la stagione della Juve aveva mostrato discontinuità nel gioco, visto solo a sprazzi, area di competenza del Mister Sarri. Ma anche discontinuità di risultati, area di competenza dei calciatori. L’8 febbraio, capitolava a Verona. Il 13 febbraio, aveva pareggiato 1-1 la semifinale d’andata di Coppa Italia contro il Milan. Con un rigore a tempo scaduto di Ronaldo. Ed avrebbe meritato di perdere. Il 26 febbraio, veniva battuta a Lione. Nel frattempo, vittorie in campionato contro Brescia e Spal. Ma, soprattutto, contro l’Inter. Con autostima e consapevolezza riconquistate. Questa è la storia della Juve, ma non la storia di Sarri. Nascondere la polvere sotto il tappeto, con il risultato, magari stentato. All’interno della gara, sembra che la squadra faccia fatica a realizzare per 90′ il calcio di Sarri. Talvolta sembra esaltarsi. Talvolta si deprime. Complessità del calcio sarriano ? O mancanza di convinzione ?
Fonte: CdS