La ripartenza del calcio subito con grandi numeri: tutti davanti alla tivù 9 milioni il picco di coppa.
Curiosità e attesa: così Rai1 fa il pieno di ascolti. Oltre 8 milioni con share da record. Quasi 4 italiani su 10 collegati.
Il più grande Spettacolo che c’è. Questa l’avete già sentita? Ma è proprio così e i numeri lo hanno confermato. Prevedibile? Sì, assolutamente, vietato stupirsi, piuttosto utile crogiolarsi nelle conferme. L’Italia sarà anche un Paese di commissari tecnici o virologi o professori a seconde delle esigenze, ma resta l’Italia che ama il Pallone. Se in Tivù c’è qualcosa che vale o la mia squadra del cuore o una finale. Gli spettatori si mettono davanti al teleschermo.
Che nel caso della Rai si verifica anche per il Festival di Sanremo o, se non vogliamo cambiare genere. Con le partite della Nazionale maschile. Ma, per quel che abbiamo visto al Mondiale francese anche femminile. Intanto venerdì sera si ripartiva, con il calcio in chiaro di cui tanto si parla in questi giorni. E con il calcio vero, dopo mesi di drammatico lockdown. C’erano attesa e curiosità, per le squadre, per le condizioni dei giocatori che più di altri hanno sofferto il blocco, per lo stadio dei trecento secondo protocollo.
Juventus-Milan che riapriva il calcio che era stato chiuso e fermato come altre fabbriche del Paese, non ha tradito le speranze. Certo ci fossero stati i gol, ma non c’è fretta. Insomma, venerdì sera c’era il calcio in Tivù e Rai1– leggendo i dati – ha vinto la prima serata a mani basse.
Difficile fare concorrenza a un evento sportivo e anche un classico dei film da vedere come “Notting Hill” con Julia Roberts e Hugh Grant su Canale 5 è stato seguito da 2.008.000 spettatori con il 9,42% di share. Anche perché lo sappiamo praticamente a memoria.
Torniamo allo Stadium: il dato medio dice 8.277.000 spettatori e il 34% di share. Vale a dire che quasi 4 persone su dieci si sono sintonizzate. Il silenzio dello stadio vuoto, le porte chiuse per cui alla partita non ci si poteva andare. L’assenza di riti che fanno tradizione, il gagliardetto, la stretta di mano, la foto di gruppo, i bambini che entrano in campo insieme ai loro campioni dei sogni.
Nulla è più come prima, questo si può dire. E allora c’è la televisione. Il primo tempo è stato visto da 8.734.000 persone con il 35,4 di share, secondo tempo – calato appena appena – con 7.840.000 e il 32,6 di share.
Il picco in assoluto della prima semifinale è stato alle 21.21. Più o meno quando Cristiano Ronaldo ha tirato quel rigore e Donnarumma ci ha messo la mano. Nessun minuto della partita è stato visto di più: share massima e massimo ascolto con 9.016.000 e il 36,6 di share.
Il secondo tempo ha risentito forse dell’andamento del gioco – alla Juventus bastava lo zero a zero, anche se il Milan con l’uomo in meno ha tenuto desta la semifinale. Nella ripresa il dato più alto al novantesimo con 8.134.000 persone e il 35,6 di share. Cifre che sono state costanti negli ultimi cinque minuti, sempre sopra gli otto milioni.
In fondo le sfide tra Juventus e Milan hanno sempre un pubblico da grandi numeri. Perché se quella di venerdì è la partita in chiaro più vista della stagione. Di fatto ha solo migliorato l’ascolto che Milan-Juventus aveva ottenuto a febbraio nella gara di andata. Quando per l’1-1 finale davanti alla Tivù si erano messi 8.016.398 tifosi con il 30,8 di share. E ieri è stato il turno del San Paolo con Napoli-Inter. Che all’andata aveva ottenuto 6.859.000 con il 26.4 di share. Sì, vale milioni ed è il calcio che ci piace. Fonte: CdS