Juve-Napoli del 2012: Cosa fanno adesso i protagonisti di allora

A vincere fu il Napoli, il primo trofeo della presidenza De Laurentiis e primo dopo l’era Maradona. E fu anche l’ultima partita italiana di Alex Del Piero. Ma chi erano (e dove sono oggi) i titolari di otto anni fa? C’è solo un superstite che sarà presente nella finale del 17 giugno, mentre altri sono diventati allenatori o dirigenti, chi imprenditore e anche un ex terzino che ha scelto di lavorare nel mondo dell’agricoltura.

 

 

MARCO STORARI – Da un anno era tornato in bianconero, dove giocherà cinque stagioni da secondo di Buffon ma da titolare in Coppa Italia. Dopo il ritiro nel 2018 non è ancora rientrato nel mondo del calcio, godendosi il relax insieme alla famiglia.

 

 

 

MORGAN DE SANCTIS – Dal 2009 al 2013 al Napoli. Decisivo in ben più di un’occasione durante quel match. Poi il passaggio alla Roma, dove attualmente ricopre la carica di team manager.

 

 

 

 

MARTIN CACERES – Ha vestito la maglia della Juve in tre diverse riprese, vincendo sei scudetti e due Coppe Italia. Ma non quella del 2012, dove era stato decisivo in semifinale con una doppietta a San Siro contro il Milan. Come noto, oggi gioca nella Fiorentina.

 

PAOLO CANNAVARO – Il capitano che alzò al cielo la Coppa per primo e chiuse la porta agli attacchi bianconeri. Dopo il ritiro ha scelto la via della panchina, è attualmente (dal 2018) vice allenatore del fratello Fabio in Cina al Guangzhou Evergrande. 

 

 

 

ANDREA BARZAGLI – Con Chiellini (assente in quel match) e Bonucci formeranno la difesa su cui si reggeranno gran parte degli scudetti consecutivi bianconeri. Nel 2019 l’addio al calcio ma non alla Juve, restando tra i collaboratori tecnici di Sarri. Poi lo scorso maggio il dietrofront: “È una scelta di vita – ha spiegato – volevo vivere di più la mia famiglia”.

 

 

 

SALVATORE ARONICA – Un ex della partita, visto che da giovanissimo esordì con la maglia bianconera nel 1998 con Lippi allenatore. E anche per lui la via è stata quella della panchina: allena il Trapani Under 17.

 

 

 

 

LEONARDO BONUCCI – L’unico potenziale superstite della finale del prossimo 17 giugno. Dove potrebbe vincere la sua quarta Coppa Italia.

 

 

 

HUGO CAMPAGNARO – Era lui il terzo difensore azzurro a completare il reparto arretrato (il Napoli giocò con un 343, mentre la Juve di Conte col 352). Dal 2015 gioca (tuttora) nel Pescara in B, ma ha già annunciato il ritiro al termine della stagione.

 

 

 

STEPHAN LICHTSTEINER – Suo il primo gol di sempre nello Stadium all’inizio di quella stagione. Pedina fondamentale nello scacchiere di Conte. Lascerà i bianconeri per l’Arsenal (senza brillare) nel 2018. Oggi gioca in Germania nell’Augsburg: inizio da titolare e dunque, col cambio in panchina Schmidt-Herrlich, molti meno minuti.

 

 

 

CHRISTIAN MAGGIO – Sempre sulla fascia destra, ma del Napoli, giocava lui. Poi nono all-time (con 308 partite) per presenze nella storia del club. Nel 2018 l’addio, da allora gioca nel Benevento. È stato (e sarà) uno dei titolari di Inzaghi nella corsa verso la Serie A.

 

 

 

CLAUDIO MARCHISIO – Altro tassello fondamentale della Juve da scudetto, anche se in quella finale vincerà il Napoli. Dopo la parentesi in Russia nello Zenit, il ritiro. Poi l’esordio da giornalista scrivendo sull’edizione torinese del Corriere della Sera e più che un indizio sul proprio futuro: “In panchina alla Juve? Non mi vedo come allenatore”.

 

 

 

GÖKHAN INLER – Più di cento presenze nei suoi quattro anni a Napoli, dove sarà il cervello del centrocampo col vizio del gol. Nel 2015 al Leicester assisterà per lo più da spettatore alla cavalcata trionfale di Ranieri. Oggi gioca (non tantissimo a dire il vero) in Turchia nell’Istanbul Basaksehir.

 

 

 

ANDREA PIRLO – Poche presentazioni per il regista che darà la svolta alla squadra di Conte. Lo scorso agosto partecipò a Coverciano al nuovo Master Uefa Pro, corso di massimo livello dedicato alla formazione degli allenatori. Lo rivedremo presto coinvolto direttamente nel mondo del calcio? Nel frattempo spazio a match con vecchie glorie e golf.

 

 

BLERIM DZEMAILI – Altro nome legato al calcio italiano. Vestirà – dopo Napoli – anche le maglie di Genoa e Bologna, con cui ha giocato fino allo scorso gennaio. Lì il saluto e il trasferimento in Cina allo Shenzhen.

 

 

 

MARCELO ESTIGARRIBIA – Una delle meteore bianconere che vinsero uno scudetto, proprio quello del 2011-12. La ripartenza da Torino sarà immediata. È proprio lui l’uomo dall’insolita esultanza: dal 2016 è tornato in Sudamerica e oggi gioca nel Colón in Argentina.

 

 

CAMILO ZUÑIGA – Esterno di sinistra titolare della finale. Si è ritirato nel 2018 dopo essere tornato nella sua Colombia all’Atletico Nacional. Proprio dalla Colombia è ripartito cambiando completamente campo: lavora e ha investito nel mondo agricolo. 

 

 

 

ARTURO VIDAL – Altro nome ancora ben noto nel calcio contemporaneo. Jolly vincente della prima Juve di Conte. Oggi è al Barcellona, anche se il suo nome rimane sempre molto chiacchierato in tema mercato.

 

 

 

 

MAREK HAMSIK – Suo il gol del 2-0 che chiuse definitivamente i giochi, un diagonale dalla destra dell’area che fece esplodere i tifosi del Napoli. Mertens (col gol decisivo per la nuova finale con la Juve) lo ha appena sorpassato in vetta ai bomber all time del club. Lo slovacco oggi gioca ancora – sempre in azzurro – nel Dalian in Cina.

 

 

 

ALESSANDRO DEL PIERO – L’addio allo Stadium nell’ultima di campionato contro l’Atalanta c’era già stato. L’ultimo gol e l‘eterna standing ovation. Contro il Napoli, sette giorni dopo, l‘addio definitivo al calcio italiano. Oggi si divide tra il lavoro da imprenditore e quello da opinionista nella squadra di Sky Sport.

 

 

 

EZEQUIEL LAVEZZI – Suo lo scatto decisivo per fallo da rigore che poi Cavani metterà a segno. Il ritiro è recentissimo, nel novembre del 2019, in Cina con l’Hebei. Anche per lui è tempo di relax con la famiglia.

 

 

 

MARCO BORRIELLO – A gennaio del 2012 il suo passaggio in bianconero, con cui giocherà soltanto quei sei mesi. Tante altre squadre e poi l’addio al calcio, al sole di Ibiza, dove è stato anche dirigente.

 

 

 

EDINSON CAVANIMatador di quegli anni a Napoli e anche della finale. Suo il gol dell’1-0. Il numero trentatré di quell’anno di 104 totali in azzurro. Come noto gioca nel Psg dal 2013, ma Leonardo ha già confermato: “Andrà via”.

 

 

 

LA PANCHINA DELLA JUVE – I tre cambi di Conte furono Pepe, Vucinic e Quagliarella, poi espulso nel finale. Pepe oggi fa il procuratore. Vucinic non è rientrato nel mondo del pallone e ama giocare a golf. Mentre Quagliarella gioca e segna ancora in Italia, ovviamente con la Samp.

 

 

LA PANCHINA DEL NAPOLI – I tre cambi di Mazzarri furono invece Pandev – autore dell’assist per il raddoppio di Hamsik – Dossena e Britos. Il primo, come noto, gioca nel Genoa. Dossena ha iniziato la carriera da allenatore nel 2019, attualmente guida il Crema in Serie D. Mentre Britos ha chiuso la propria carriera da calciatore soltanto un anno fa.

 

 

 

ANTONIO CONTE – Capitolo finale sugli allenatori. Conte, dopo aver guidato la Juve allo scudetto da imbattuto, vincerà altri due campionati e due Supercoppe italiane. Ma mai la Coppa Italia. Ora cercherà di rimontare con la sua Inter in campionato proprio sui bianconeri (e sulla Lazio).

 

 

 

WALTER MAZZARRI – L’allenatore che riportò una coppa a Napoli dopo gli anni di Maradona. Dopo gli azzurri, l’Inter. Poi Watford e Torino fino allo scorso febbraio. Attualmente è senza panchina.

 

 

Fonte. Sky Sport

 

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