Nonostante la situazione anomala, quello che è ricominciato ieri sera, per Gattuso e Conte, non è di sicuro un calcio finto come ritenuto da molti. Tra formazioni nascoste, mutismo, un po’ di preoccupazioni i due allenano, senza tregua. Il Napoli è Gattuso. L’Inter è Conte. Hanno sofferto e lottato per arrivare dove sono: grandi calciatori, lottatori, piuttosto simili in campo e anche adesso. Ma sempre con una fame terribile, meridionali veraci, uno che si è consacrato a Milano e l’altro a Torino, sponda bianconera. Ma tutti e due vincenti nell’animo e per dna. Per Gattuso l’Inter è un derby, qui al San Paolo, Conte, a 20 anni, marcò Maradona e nello stesso giorno segnò pure il primo gol in serie A. Conte, oggi, rischia di fare un buco nell’acqua dovesse fallire la conquista della finale di Roma. Gattuso è riuscito a far dimenticare le malinconie del Napoli di Ancelotti. Era una squadra triste ma è stata proprio la Coppa Italia a rianimarla: perse 2-0 in casa con la Fiorentina ed è stata proprio la vittoria con la Lazio, dopo una notte passata in ritiro a Castel Volturno a guardarsi in faccia, a dare la svolta alla stagione. E all’avventura napoletana di Gattuso.
Il Mattino