In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giuseppe Ruocco, membro del CTS e segretario generale del Ministero della Salute: “Ci sono ancora dei focolai in varie regioni italiane, tutto questo ci porta ad essere prudenti. Condivido la decisione presa, ma è una decisione dinamica, non credo che sia una posizione necessariamente da portare fino alla fine del campionato. Ci si può ragionare, già ci sono delle prospettive come vedere spettatori allo stadio. La cosa positiva è che il CTS continua a riunirsi, il dialogo è aperta, il Ministro Spadafora è aperto a qualsiasi tipo di ragionamento. Si potrebbe ipotizzare più avanti – in caso di curva epidemiologica favorevole – di andare anche verso altre aperture. L’apertura degli stadi non è esclusa al 100%, si può ragionare con tutte le misure di sicurezza del caso. C’è da chiarire che il CTS non prende decisioni, questo compete al Governo. Tutto è accoglibile nell’ambito del ragionamento scientifico, quindi penso che anche una qualsiasi organizzazione si può rivolgere al CTS che ha una propria segreteria. L’italia è piena di organismi con competenze di settore, se avessimo voluto fare un CTS con tutti gli organi, ci sarebbe stato un sovraffollamento. Ieri c’è stata una polemica anche sugli asintomatici, a tutti piacerebbe poter accorciare la quarantena. È una situazione che anche prettamente sul piano scientifico crea difficoltà, è un dato oggettivo. Il modello è che il CTS fa valutazioni sulla base delle quali il Governo prende decisioni. Test salivare? C’è ancora una zona grigia, come su gli altri. Se ci sono risultati che possono servire da sostegno, il CTS sarà pronto a scendere in campo”.