IL SETTORE GIOVANILE IN CAMPANIA (VOL. 6)- Il “serbatoio” Casertana

Approfondimento sul settore giovanile della Casertana

Casertana- Continua il nostro approfondimento sui settori giovanili in Campania, spostando lo sguardo verso le formazioni che militano in Serie C.

La bontà di un settore giovanile si giudica da quanti ragazzi vengono lanciati in prima squadra”

Il valore di un settore giovanile, soprattutto per un club di serie C con risorse ridotte al lumicino, non può che essere misurato dal contributo che esso riesce a dare nella costruzione della prima squadra.

Già perchè nella terza categoria, oltre ai famosi e strategici premi di valorizzazione dei giovani da parte della Federazione, far salire ragazzi dalla proria cantera diventa strategico per allungare la rosa a disposizione degli allenatori.

Non si discosta tanto da questa filosofia anche la Casertana, club tra i più antichi nati in Campania che nella sua storia è riuscita e disputare persino due campionati in serie B ma che ha conosciuto anche l’onta del fallimento e della ripartenza, sebbene nel lontano 2005.

Dal 2016 il presidente dei falchetti è Giuseppe D’Agostino il quale ha badato soprattutto a garantire la sopravvivenza del club non nascondendo però velleità di promozione in B e senza però trascurare del tutto il proprio settore giovanile. Progetti messi oggi davvero a dura prova dal Covid 19 che ha purtroppo minato la solidità economica del patron, in attesa del ritorno alla tanto aspirata normalità.

La più grande pecca societaria in  questi anni a livello giovanile è certamente la carenza di un campo da allenamento e addirittura di un campo da gioco fisso che ospiti le gare casalinghe delle formazioni Under, troppo spesso costrette a girovagare per tutta la Campania alla ricerca di un rettangolo verde come fosse la “Terra Promessa“.

Non è esattamente un dettaglio anche per le famiglie, che spesso si prendono carico di accompagnare i ragazzi alle partite e allenamenti con dispendio di tempo e denaro, e per questo D’Agostino aveva già promesso a fine 2019 di voler porre rimedio a questa situazione.

Tutto sommato il club, sotto la supervisione del responsabile dell’Area Tecnica Salvatore Violante e del responsabile del settore giovanile Clemente Santonastaso, in questi anni è riuscita a togliersi anche qualche soddisfazione, soprattutto nella scorsa stagione quando l‘Under 15 di mister De Rosa ha sfiorato la qualificazione ai play off. A far saltare il banco è stata proprio la scelta del coach rossoblù di voler rassegnare la dimissioni per incompatibilità di visioni con la dirigenza a quattro turni dal termine e col gruppo che, spaesato  e scosso dalla notizia, non è riuscito più a ricompattarsi e riprendersi.

Quest’anno il ruolo di coordinatore della cantera è stato affidato ad Andrea Zungri e le formazioni giovanili si sono difese bene soprattutto nelle categorie dei più piccoli. Col vento in poppa viaggiava, prima della terribile pandemia, l’ Under 17, soprattutto col passaggio di testimone in panchina da coach Di Nardo all’ex Napoli Platone che è riuscito a portare i falchetti a ridosso della zona play off stupendo un pò tutti per la sua idea moderna e propositiva di fare calcio.

Discreta anche la stagione dell’Under 15 di mister Di Siero che, pur senza strafare, si è assestata in una dignitosa metà classifica nel girone D, mentre davvero poca gloria ha raccolto la Berretti guidata da coach Pezzella, che tuttavia ha messo a disposizione della prima squadra alcuni ragazzi come il centrocampista classe 2002 Ciardulli.

Dunque non c’è dubbio che in casa Casertana c’è da dare continuità al progetto, anche perchè troppo spesso in passato, dopo aver gettato solide basi per il futuro del settore giovanili, sono arrivati dei ribaltoni che hanno azzerato quanto di buono seminato.

Articolo a cura di Marco Lepore

 

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