Dalla UEFA potrebbe arrivare maggiore elasticità sul Financial Fair Play

PROBLEMA FPF

Per fronteggiare la crisi che il coronavirus ha scatenato la Uefa ha varato due gruppi di lavoro nei quali ha coinvolto rappresentanti dell’Eca, delle Leghe, delle Federazioni e della Fifpro, il sindacato dei giocatori: un gruppo si concentra sul calendario, per armonizzarlo il più possibile, un altro sugli aspetti economici ovvero sui danni che il Covid lascerà sui bilanci. E’ già stato accertato che le perdite si rifletteranno sia su questa stagione sia sulla prossima e che colpiranno i ricavi da stadio, le sponsorizzazioni e i diritti tv.

Ovvero le principali tre voci delle revenues di tutte le società, adesso a corto di liquidità. E’ evidente che togliendo introiti per diverse decine di milioni la stragrande maggioranza dei presidenti non riuscirà a far quadrare i conti. Ovvero a limitare al massimo a 30 milioni l’indebitamento nel triennio che la Uefa analizza quando va a monitorare i libri contabili delle formazioni iscritte alle coppe europee. Ecco perché è diventato necessario confrontarsi e trovare una via d’uscita.

Ed ecco perché nel dibattito è stata coinvolta soprattutto l’Eca che raggruppa le 280 principali società europee. Quella dell’associazione presieduta dal presidente Agnelli è una voce importante anche per Nyon. E in un momento come questo non c’è la volontà di andare allo scontro con i club. Ergo, ci saranno concessioni. Al tempo stesso, però, Ceferin non intende proclamare il… liberi tutti.

Soprattutto perché, un po’ come succede nell’Europa degli Stati, non tutti sono favorevoli a cancellare le regole del passato. Le società tedesche, tanto per fare un esempio, vogliono che il FPF resti in piedi almeno nei suoi principi cardine. Si sta dunque facendo largo l’idea di lavorare su un parametro da applicare a tutti i bilanci. Non ci saranno distinzioni da Paese a Paese perché l’Europa del pallone viaggia tutta alla stessa velocità. Il principio base sarà che i costi andranno tenuti sotto controllo. Soprattutto gli stipendi dei calciatori e la loro incidenza sulle spese complessive. E che i debiti scaduti andranno pagati, ma ci sarà più elasticità sui ricavi o mancati ricavi che genereranno appunto il rosso in bilancio per il 2019-20 e il 2020-21. Fonte: CdS

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