Il mondo dello sport piange la leggenda Carlo Ubbiali, detto la “Volpe” per il suo modo astuto di gareggiare: l’ex centauro bergamasco si è spento ieri, aveva 90 anni. In carriera Ubbiali riuscì ad aggiudicarsi nove titoli mondiali (sei nella Classe 125 e tre nella 250) e anche otto Campionati italiani, vincendo in tutto 39 corse iridate sulle 74 alle quali prese parte. Con Giacomo Agostini, che ne fu il successore, e Valentino Rossi, è a pieno titolo nel podio dei motociclisti italiani più amati e vincenti. Negli anni ‘50 ingaggiò avvincenti duelli con Tarquinio Provini, il suo rivale più pericoloso e temuto. A dicembre dell’anno scorso, in una delle ultime cerimonie pubbliche prima dello stop per pandemia, aveva ricevuto il Collare d’Oro al merito sportivo del Coni, la più alta onorificenza conferita dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Ubbiali, nei primi giorni del mese scorso, era stato ricoverato per una serie di problemi respiratori e ieri è morto lasciando un grande vuoto nel mondo dello sport e in particolare del motociclismo. «Ho un grande ricordo di Ubbiali: avevo 10-12 anni quando vinceva tutto e sognavo di diventare come lui un giorno – il ricordo commosso di Giacomo Agostini, che ne raccolse l’eredità sportiva, andando perfino oltre le vittorie di Ubbiali -. È stato per me un esempio, un incentivo e una grande fonte d’ispirazione. Un vero e proprio punto di riferimento. Era davvero un grande» Fonte: Il Mattino