Pubblico negli stadi: Anche capienza ridotta per Agnelli andrebbe bene

Agnelli, l’appello al governo «Adesso restituiteci i tifosi»

Presa di posizione durante l’assemblea della Lega: «Mi aspetto un’apertura parziale degli stadi a luglio». In Europa sono pronti i piani per riavere il pubblico.

Si intravede uno spiraglio di luce tra le porte chiuse degli stadi. E’ da lì che filtra la speranza concreta di riaprire gli impianti italiani in tempi ragionevoli e in sicurezza, mentre parte dell’Europa già si è mossa in questa direzione. Dall’assemblea di Lega giunge una frase di Andrea Agnelli. «Mi aspetto che a luglio il governo ci dia una prima apertura parziale degli stadi». E vale come la prima pietra per la (ri)costruzione del nostro caro mondo del calcio, lì dove uno stadio ha senso con la gente. Le bambole gonfiabili e i cartonati anche no, grazie.

PRIMI PASSI

Nel mentre: si sta come atolli di un arcipelago, tifosi allo stadio. Ma si sta, vivi e dal vivo davanti allo spettacolo più bello del mondo, la partita di calcio. Dalla Polonia alla Serbia, dalla Russia alla Spagna: dopo aver fissato la ripartenza dei campionati, si lavora oggi per far tornare gli stadi luoghi di una comunità che per tre mesi ha convissuto con l’astinenza forzata. L’architrave su cui poggia questo scenario condiviso è il distanziamento sociale. Necessario, condizione sine qua non (che stavolta, pensa un po’, potrebbe valere anche nell’accezione che ne dava il vecchio presidente del Bologna Renato Dall’Ara: siamo qua noi, nel senso dei tifosi). Ne è premessa la disinfezione e la sanificazione degli impianti, ne conseguono la capienza ridotta e l’accesso termo-regolato. Tutta la questione – ovviamente – si regge su un equilibrio che da fragile si sta rivelando – grazie al cielo – ogni giorno più solido e si misura ogni giorno con la curva in calo dei contagi. Fonte: CdS

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