Il calcio maschile conosce le date per il ritorno all’attività agonistica, mentre le calciatrici ancora attendono con trepidazione, soprattutto la serie A. Le squadre ricominciano ad allenarsi anche se individualmente, in attesa di tornare in gruppo. Ilnapolionline.com ha intervistato l’attaccante della Florentia Melania Martinovic.
1) Oltre ad esserti allenata in casa, come passi la giornata in tempo di pandemia?
“Durante la quarantena ho cercato di organizzarmi le giornate per renderle piene a tutti gli effetti e quindi meno pesanti. La mattina mi alzavo presto per fare colazione, attendevo la digestione e poi insieme alla mia amica e coinquilina Cecilia Re, ci allenavamo. Finito l’allenamento vivendo su una collina con poche abitazioni, eravamo solite passeggiare un po’, poi doccia e preparavo il pranzo per entrambe, lei una volta finito lavava i piatti, ci dividevamo sempre i compiti. A quel punto ci aspettava la nostra puntata della serie Tv su Netflix e poi riposavamo un po’. Ci ritrovavamo nel tardo pomeriggio, chiacchieravamo un po’, guardavamo i notiziari, e poi preparavamo la cena. Dopo cena guardavamo sempre un film ed andavamo a letto presto perché il giorno dopo ci svegliavamo presto. Devo dire che questa pandemia non mi è pesata molto, anzi, ho sfruttato
questo tempo per analizzarmi e scavarmi dentro, perché così tanto tempo a disposizione non lo avremo mai più”.
2) Per il futuro del movimento femminile, quali sono le tue sensazioni? “Spero che il professionismo arrivi a tutti gli effetti perché noi calciatrici facciamo gli stessi sacrifici dei nostri colleghi maschi e meritiamo di essere tutelate tanto quanto loro e riconosciute atlete di un certo livello proprio come loro. Lo meritiamo come donne e come sportive, bisogna dare una svolta allo sport femminile in Italia. Penso comunque che ci troviamo sulla strada giusta, spero solo che tutto questo arrivi il prima possibile”.
3) Conosciamo il rendimento della Florentia, prima della sosta, invece la tua stagione con le
toscane come lo giudichi? “Penso che sia una delle migliori stagioni, se non la migliore che io abbia mai disputato. Qui mi sono sentita a casa e tra alti e bassi ho trovato me stessa e la mia dimensione soprattutto grazie all’aiuto delle mie compagne, della società e dello staff tecnico”.
4) Infine un messaggio alle persone che stanno convivendo con la pandemia. Che cosa gli vuoi dire per uscirne quanto prima? “Stiamo sulla strada giusta ma non dobbiamo commettere l’errore di essere superficiali e pensare che ormai è tutto finito, una ricaduta metterebbe in ginocchio l’intero paese e diventerebbe davvero difficile rialzarsi”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco
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