Fase 2 anche per gli arbitri, che tornano a sentirsi parte della grande famiglia del calcio. Dimenticando la preparazione in strada (poli di allenamento nazionali chiusi, come da comunicato AIA n. 76 uscito ieri) e intravvedendo il ritorno all’attività ad alto livello. Il gruppo della CAN A si radunerà a cominciare da mercoledì prossimo 3 giugno, fino all’11 (dal 7 arriveranno gli assistenti) a Coverciano, restituito al calcio dopo essere stato “presidio” Covid-19 nei giorni peggiori della pandemia.
Organizzazione ancora da perfezionare (ieri attorno a mezzogiorno c’è stata la call conference con Rizzoli), anche a livello logistico, ma intanto qualcosa si sta muovendo. Gli arbitri dovranno presentarsi al centro tecnico alle porte di Firenze. Di solito sede dei ritiri della Nazionale italiana, già in qualche maniera “controllati”. Ovvero avendo già fatto un test sierologico (quello per l’individuazione dei fattori IgG e IgM su campioni di sangue per verificare la presenza di anticorpi al virus sviluppati dall’organismo) in maniera tale da avere uno “storico”. Che unito agli esami (sierologico+tampone) che saranno effettuati il 3 giugno, possa dare un quadro un po’ più completo.
A Coverciano eseguiranno un altro test quando lasceranno il raduno e dovranno ripeterlo ogni quattro giorni. Quando saranno impegnati nelle partite (ogni esame sarà comunque rimborsato dall’AIA). Durante il ritiro, gli arbitri alloggeranno in camere singole, gli allenamenti saranno “distanziati”, si sta cercando di fargli arrivare il pasto in camera, così da evitare anche il ristorante come momento di aggregazione e dunque di possibile contagio. Altre indicazioni: alle partite gli arbitri dovranno arrivare da soli, in auto propria e se proprio dovessero prendere il treno, devono viaggiare in Executive.
Fonte: CdS