Claudio Gavillucci (ex arbitro AIA) ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: Referto Orsato? Lo stesso Rizzoli ha detto che è incappato in una giornata storta, capita di sbagliare. Non può sbagliare chi è in una stanza a dare un voto che non può essere così positivo, quando l’errore è evidente: questa è l’incongruenza che riscontro. C’è troppo superficialità sulla gestione dei referti che decidono per la nostra carriera. Mi sono sentito in dovere di rendere pubblica questa situazione, per far sì che potesse cambiare”.
Nicchi?
“È evidente che ci sia la sensazione che qualcosa nella persona non vada più bene. Se ci fosse Collina, non staremmo qui a chiederci se il quarto mandato sia troppo o poco. Purtroppo con le esigenze attuali, la figura di Nicchi – che in passato ha fatto cose importanti – a livello di idee non è più in grado di poter trasportare quest’associazione. Al di là di Marcello Nicchi, il sistema che è una sorta di democrazia incompiuta, dove le regole vengono scritte da chi governa, senza dare ascolto all’opposizione, comporta semplicemente che non ci sia democrazia compiuta”.
Le amicizie contano nell’AIA?
“Il potere giudiziario è autonomo da ogni potere politico, così dovrebbe essere anche per gli arbitri. Ogni 30 giugno Nicchi elegge un dirigente, sempre Rizzoli, che decide promozioni e dismissioni.
Se ho pagato caro la sospensione della gara per i cori su Koulibaly?
“Ho lasciato libera interpretazione, nel libro, su quella che è stata la motivazione della mia dismissione. Ho raccontato i fatti, insieme ai documenti, sono una persona abituata a parlare per fatti. Non posso confermare nulla né smentire, lasciamoci i benefici del dubbio“.