Il libro di Claudio Gavillucci «L’Uomo Nero» (Chiarelettere) è la storia di un arbitro che «per motivate scelte tecniche», al termine della stagione 2017-2018, viene bocciato dall’associazione arbitri e non potrà più continuare a dirigere partite in massima serie.
Ma come si arriva al giudizio?
Ogni arbitro, per ogni gara diretta sia in Serie A che in Serie B, riceve una visionatura. Ovvero una valutazione della sua prestazione da un arbitro osservatore associato seduto in tribuna. Viene compilato un referto con diverse voci e una valutazione in un voto che varia da 8,20 (deludente) ad 8,70 (eccellente). A questa valutazione può aggiungersi quella dell’organo tecnico. Ovvero uno dei tre componenti della commissione che dirige gli arbitri (Rizzoli, il capo, Gava e Stefani). E’ una valutazione che si aggiunge in gare di particolare rilievo.
L’accusa di Gavillucci è quella di un mondo arbitrale che, nel sistema voluto da Nicchi, il capo pronto ad arrivare al quarto mandato, si configura come una sorta di élite dove in pochi hanno accesso a questi voti. L’arbitro di Latina svela la lunga e vana battaglia legale per avere accesso a quei referti. Che presentano delle incongruenze tali che è quasi impossibile non avere qualche sospetto. Gavillucci parte dalla consapevolezza di aver commesso errori.
Eppure, in un referto (quello di Torino-Fiorentina) viene punito nel voto per aver consultato troppe volte il Var. Mentre altri suoi colleghi vengono premiati per lo stesso atteggiamento avuto in campo e alla on field review.
Il 28 aprile 2018, poi, allo stadio Meazza. Va in scena Inter-Juventus: la gara finisce 2-3. Una settimana dopo la vittoria del Napoli all’Allianz Stadium. La Juventus mantiene le distanze dagli azzurri che, poi, crolleranno a Firenze. Ebbene, in quella gara Orsato, considerato il miglior arbitro italiano. Non espelle Pjanic nella ripresa per un fallo su Rafinha che fa gridare molti allo scandalo. L’organo tecnico, Gava, presente allo stadio. Regala ad Orsato un 8.50.
Considerando buona la sua prestazione, pur sottolineando che Pjanic aveva come unico obiettivo quello di affossare Rafinha in quella circostanza.
Lo stesso voto, 8.50, avuto da Gavillucci il 13 maggio in Sampdoria-Napoli. La gara venne sospesa per cori contro i napoletani. Era la prima volta che un arbitro fermava un match per intemperanze dei tifosi rivolte contro una città. Nel referto non c’è traccia di un’applicazione alla lettera del regolamento. Anzi, pochi giorni dopo arriva la comunicazione di Rizzoli. Orsato, invece, spera ragionevolmente di avere una proroga rispetto ai raggiunti limiti d’età. Per andare ad arbitrare al Mondiale del Qatar. Fonte: Il Mattino