Oggi per il mondo del calcio è una giornata quasi decisiva, tutte le parti cercheranno di trovare un punto di incontro per far ripartire il campionato. Nel pomeriggio dalle Istituzioni politiche a chi governa il pallone, proveranno a mettersi d’accordo. Di questo ma anche della Bundesliga ilnapolionline.com ne ha parlato con il collega di Rai Sport Stefano Bizzotto
Come nasce la tua passione per la tua Bundesliga? “E’ molto semplice, sono nato a Bolzano e lì si parla anche il tedesco. Seguo la Bundesliga dagli anni ’80 e da quel momento ne sono rimasto affascinato. Lo considero un campionato interessante, c’è fisicità e da molti anni un’ottima tecnica che lo ha reso appetibile per chi ama questo sport”.
In Germania c’è come allenatore l’emergente Nagelsmann del Lipsia. Ti aspettavi che in pochi anni riuscisse a brucare le tappe in patria e anche in Champions League? “In Germania Nagelsmann era considerato già un predestinato, il classico “bambino prodigio”. Il Lipsia gli ha dato una fuori serie e lui la sta guidando nel migliore dei modi. Se si guarda il girone di ritorno della sua squadra, il rendimento è sceso, però dalla sua c’è il risultato dei quarti di finale di Champions League. L’auspicio è che la competizione europea possa ripartire, ma in linea di massima il bilancio di questo allenatore è altamente positivo”.
Oggi probabilmente si potrebbe conoscere il destino del calcio italiano. Quali sono le tue sensazioni? “Bella domanda, a sensazione penso che in un modo nell’altro il campionato dovrebbe ripartire. Negli ultimi giorni i segnali sono andati verso questa direzione, perciò attendiamo l’incontro di oggi pomeriggio e si tireranno le somme. Purtroppo in questa vicenda ha regnato la confusione, non tutti hanno remato dallo stesso lato e perciò ad oggi non è semplice fare previsioni sulla decisione finale”.
Quasi tutti hanno preso come esempio il modello tedesco, non ancora in Italia. Ti sei dato una spiegazione? “Io credo che la situazione sanitaria nelle due nazioni sia completamente diversa. In Germania ad esempio si è riuscito a contenere nel migliore dei modi il Covid-19, tanto che i contagi sono pochi e i decessi sono stati tra gli 8 e i 9 mila. In Italia invece oltre i 32 mila. Senza dimenticare che in Germania quando c’è stato da prendere la decisione è intervenuto il componente della Lega calcio della Bundesliga al Governo, mentre da noi ognuno ha detto la propria, creando molta confusione. La B tedesca al momento non è iniziata perchè ci sono alcuni casi di positività della Dinamo Dresda e che sono stati isolati, mentre il resto della squadra si allena”.
Conosci molto bene Timo Werner del Lipsia, secondo te si potrebbe adattare al nostro calcio? “Werner è un attaccante molto forte sul piano tecnico, è rapido ed è in costante crescita. Mi hai chiesto del campionato italiano e ti dico che pur essendo molto forte, potrebbe patire le difese arroccate davanti alla porta. Si parla anche del Liverpool, lì potrebbe invece avere un alleato in più, il tecnico Klopp che è tedesco e quindi gli darebbe maggiori possibilità di poter rendere al meglio in un campionato anche molto competitivo”.
In Germania come viene considerato il Napoli sul piano del gioco e dell’esperienza internazionale? “In Germania hanno cominciato a seguire il Napoli, da quando è arrivato in maglia azzurra Diego Demme. Un calciatore che ha lasciato un segno positivo in Bundesliga, per esperienza e per l’impatto che ha saputo dare nel Lipsia. Il suo rendimento del Napoli non mi ha sorpreso, quello si sapeva che sarebbe stato positivo, forse ha stupito la rapidità nell’essersi saputo adattare in un campionato diverso. Lo ha facilitato la lingua, visto che è di origini italiane, ma anche aver trovato Gattuso come allenatore. Demme si è sempre ispirato a lui e per certi versi lo ricorda, perciò sono contento che stia facendo bene nel Napoli”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco