Il consiglio federale ha stabilito «che le società dovranno assolvere al pagamento degli emolumenti (netti) e degli altri compensi scaduti al 31 maggio, intendendosi come tali quelli che, anche sulla scorta dei vari accordi modificativi eventualmente ratificati dalla Lega, sono effettivamente scaduti a detta data. Si terrà conto in ogni caso degli eventuali contenziosi che dovessero insorgere per il periodo di sospensione delle attività (marzo/aprile). Il termine perentorio per le iscrizioni verrà fissato nella seconda metà di agosto e comunque dopo la fine dei campionati». Cosa significa? Che verranno ammessi ai tornei 2020-21 anche quei club che, non avendo trovato un’intesa con i rispettivi spogliatoi sui “tagli” degli ingaggi di marzo e aprile, saranno in attesa di giudizio di fronte al collegio arbitrale. Entro il 31 maggio dovranno essere stati pagati gennaio e febbraio, entro il 15 luglio sarà necessario il saldo delle mensilità fino a maggio oppure il deposito di un accordo per il taglio di marzo-aprile oppure… sarà attesa per il collegio arbitrale. La Figc non ha voluto dare ai giocatori il coltello dalla parte del manico nella trattativa per i tagli, visti di buon occhio anche dalla Fifa, ma al tempo stesso non ha incoraggiato i proprietari a non pagare tanto è vero che, dopo il pronunciamento del collegio arbitrale, i termini per mettersi in regola saranno perentori. L’Aic l’ha presa malissimo: «Siamo delusi dalle nuove norme – ha continuato Calcagno – perché consentono ai club, dalla A alla C, di pagare un solo mese di stipendio, e per di più al netto, da qui alla fine del campionato. Soprattutto tra i nostri associati di B e C c’è preoccupazione». Oggi direttivo Aic e conference call con i giocatori di A e B. Gli accordi degli svincolati con i loro nuovi club possono essere depositati dall’1 giugno al 31 agosto. Fonte: CdS