In diretta su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Giulio Tarro, virologo: “Coronavirus come SARS? Prima della prima SARS i virus arrivavano e se ne andavano da soli. Poi la SARS è arrivata ed ha lasciato l’impronta, un’altra nel 2015 in medio oriente e poi c’è il Covid. Se guardiamo in Israele e Scandinavia, non ci sono state queste chiusure, hanno continuato a vivere. In Danimarca sono tornati subito a scuola, in Germania si riparte, qui abbiamo chiuso tutto, interrompendo una macchina. Quando in Germania si aprì leggermente, subito urlarono all’aumento dei casi, facendo cattiva informazione visto che il tempo di incubazione è di 14 giorni. Protocollo? Mi sembra stupido ed esagerato. Sono arrivati i kit per la determinazione degli anticorpi nel sangue. I tamponi sono sempre pieni di falsi negativi e falsi positivi. Se uno va all’ASL con questo risultato, non viene neanche accettato, siamo sempre in ritardo. I ragazzi hanno bisogno di stare insieme, possono anche infettarsi, ma sarebbe un’influenza banale. I nonni andrebbero protetti, ma i ragazzi lasciamoli andare”.