Ceferin : «Nessuno vuole il marchio di irresponsabile Il rischio zero non esiste a nessun livello
e in nessun settore lavorativo. Stimo i calciatori della Serie A e i dirigenti italiani e non credo ad alcun tentativo di boicottaggio. L’80% dei campionati si concluderà sul campo, la Germania un modello. I titoli li assegnano i risultati»
«Nessuno vuole il marchio di irresponsabile. Gli organizzatori delle competizioni nazionali si stanno
Da aprile a oggi molte cose sono cambiate, alcune migliorate proprio nella direzione voluta da Uefa ed Eca, per questo ieri – a poche ore dall’incontro tra il presidente della federcalcio Gravina e il premier Conte – abbiamo raggiunto il numero uno del calcio europeo e gli abbiamo provato la temperatura. Nella serata di giovedì, durante un’intervista a Bein Sports, Ceferin aveva spiegato che «c’è un piano concreto per completare la stagione europea. Penso che la maggioranza delle leghe riuscirà a portare a termine il campionato. Chi non lo farà, scelta sua, dovrà affrontare i preliminari, se vorrà partecipare alle prossime competizioni Uefa. Dobbiamo aspettare che il comitato esecutivo confermi le date, ma posso garantire che le coppe si concluderanno ad agosto, sempre che non intervengano cataclismi. I campionati nazionali sono una cosa a parte e le leghe decideranno autonomamente come procedere. Come ho ripetuto più volte, penso che almeno l’80% dei tornei si concluderà sul campo».
Nei giorni scorsi l’Uefa aveva mostrato irritazione nei confronti dell’Italia poiché le nostre incertezze condizionano notevolmente lo sviluppo delle coppe. Presidente, conferma questa preoccupazione?
«L’Italia è uno dei grandi paesi calcistici europei e il suo campionato ha una valenza essenziale, è visto
La quarantena obbligatoria di due settimane anche per i contatti stretti del contagiato è un ostacolo solo italiano? In che modo si regola l’Europa e che ruolo può avere l’Uefa?
«Rispetto le decisioni delle autorità scientifiche, hanno la grande responsabilità di difendere la salute delle persone. Quel che succede in caso di positività dei calciatori è il passaggio fondamentale per la continuità delle competizioni. Io non ho alcuna competenza in materia, ma vedo che in alcuni Paesi, come la Germania, le soluzioni adottate sono più mirate e funzionali al prosieguo dell’attività, non alla sua improvvisa interruzione».
L’assenza del pubblico segnerà la ripartenza dei prossimi campionati. Anche questa è una
«Temo che per un certo periodo non sarà possibile far entrare il pubblico negli stadi.
Spero che si tratti di una parentesi non troppo lunga, dopodichè rivedremo finalmente gli impianti pieni di appassionati entusiasti. Lo vogliamo tutti. Io per primo».
Fonte: CorrSport