SVILUPPI
L’Aic porterà avanti le proprie idee riguardo la ripresa degli allenamenti, e nelle prossime ore e nei prossimi giorni si valuteranno ulteriormente tutti gli aspetti critici, anche attraverso un confronto con i medici, i tecnici e gli arbitri che, come i calciatori, «non vedono l’ora di trovare la giusta modalità di ripresa, preservando l’incolumità e garantendo l’uniformità di trattamento per tutte le persone coinvolte».
Perché l’intento non è arrivare alla rottura ma avere più chiarezza sulle tempistiche e su come gestire il ritiro. Soprattutto per l’organizzazione dei singoli giocatori con le loro famiglie. Per quelli stranieri che hanno il nucleo familiare all’estero o gli atleti giovani che vivono a chilometri di distanza da casa. La chiusura del comunicato dell’Aic riassume il concetto primario dell’incontro di ieri: «I giocatori sono disponibili e ovviamente interessati a ripartire. Ma vorrebbero andare in ritiro quando si saprà la data ufficiale di inizio, e quindi 2 settimane prima da quando si ripartirà, come prescritto dal protocollo». Fonte: CdS