Il Parlamento e il calcio: voglia di ripresa, ma anche dubbi

Il calcio è argomento comune, la sua ripartenza, per motivi economici, di passione o di semplice distrazione, è auspicata da molti. Anche in Parlamento, ma i dubbi non mancano. «Oltre al Milan e al mio Monza racconta Silvio Berlusconi al Mattino amo il calcio. Sono il presidente che ha vinto più titoli nella storia del calcio mondiale. Ma oggi, mentre tanti italiani ancora muoiono e soffrono negli ospedali, le aziende che rischiano di fallire, non mi sembra un tema così urgente. Ma è necessario tutelarlo e il governo non sta facendo abbastanza».
Più netto è Matteo Salvini. «Non è solo un gioco spiega il leader della Lega, milanista sfegatato ma un’industria che muove 4,5 miliardi del Pil. Il calcio ossigena anche altri sport. Pensiamo a quanti campetti di periferia, a Napoli e in tutta Italia, sono stati costruiti e mantenuti grazie al calcio dei grandi togliendo tanti ragazzi dalla strada». Il capo del Carroccio si pone però alcune domande. «Spero si torni in campo, ma la natura stessa del gioco mi lascia alcuni dubbi: come potremo aggiunge Salvini – sopportare eventuali casi di positività?». La soluzione? «Facciamo giocare Juve o Milan al San Paolo, uno stadio che negli anni 80 ha regalato emozioni fortissime, anche se oggi quel Milan dei duelli con Maradona e Careca non c’è più e neppure quel calcio. Non voglio pensare che domani non ci sia nemmeno più la Serie A».

Il Mattino

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