Maurizio Pistocchi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo durante la trasmissione Punto Nuovo Sport Show: “Parole di Malagò? Si parte perché non si può fare diversamente. Ci sono contratti televisivi pesanti, rate non pagate dalle società perché non si sono giocate delle partite, c’è un sistema che ha un debito di 2.5 miliardi. Non si può cercare di non ripartire, nonostante le tante contro indicazioni, non sono contenti molti tifosi e molte società sebbene si siano dimostrate tutte unite.
“C’è un protocollo medico che lascia molto perplessi i medici sociali dei club, in caso di positività all’interno delle squadre non vogliono avere responsabilità penali. Ci sono tantissime problematiche legate alla ripartenza, tutti ci auguriamo che da qui al 13 giugno la pandemia si sia ulteriormente attenuata. Ovviamente non saranno partite normali, giocare 12 giornate senza pubblico è un evento dal punto di vista sportivo negativo. Malagò sta cercando di salvare sé stesso ed il calcio, lasciando la palla in mano al Governo“.
“La UEFA ha, come la Serie A, esigenze economiche preponderanti. Quando questo sport si è venduto al Dio denaro, ha perso l’autonomia. Pecoraro? Ha tirato fuori una cosa dopo molto tempo, bisognerebbe chiedere a Nicchi come mai, visto il rapporto tra i due. Un dialogo in quella situazione c’è stato, altrimenti Rizzoli non l’avrebbe citato. Oltre alla mancata ammonizione a Pjanic, dà ammonizione a D’Ambrosio che non è entrato nell’azione”.
Che significato ha?
“Quell’episodio non è stato spiegato, resta uno dei tanti misteri. Il calcio è un sistema che muove tanti interessi, avrebbe bisogna di chiarezza e questa gestione non lo è. Nello sport professionistico americano, ciò che succede alla VAR, viene ascoltato da tutto lo stadio. Questi interessi di bottega hanno solo interesse di nascondere, a volte, quella che è la verità. Orsato che è un ottimo arbitro, verrà ricordato solo per quell’episodio”.