Estate 2013 – L’era Benitez si sta già tingendo di nostalgia

Sta svanendo perchè il tempo sortisce questi effetti e sta portando via quell’ era adesso cosparsa di nostalgia. Nell’ estate del 2013 il Napoli scopre la sua nuova dimensione europea, lo fa grazie alla collaborazione tra Rafa Benitez ed il presidente De Laurentiis. Fu un tour per sublimare l’Idea, la sintesi di una Filosofia già vincente, ma da rendere autorevole con un respiro internazionale di cui s’avvertiva la necessità. Benitez e Bigon andarono a scovare talenti per mezz’ Europa: da Madrid, la Real Casa, arrivarono Albiol, Callejon ed «il Pipita»; dal Liverpool venne trascinato via Pepe Reina; dal Psv fu acquistato «l’altro» Mertens, un’ala (come si sarebbe detto un tempo) comunque con la quale lasciarsi andare per decollare con la fantasia; e anche Zapata era in quella sontuosa campagna di rafforzamento. Il tutto sarebbe stato poi completato sei mesi dopo, nel gennaio del 2014, con la «scommessa» Jorginho, pescato a Verona, e con l’intuizione Ghoulam, cinque milioni e mezzo per portarsi sulla propria fascia sinistra un angelo a cui solo il destino ha sottratto l’enormità della bellezza. C’è stata quest’epoca – che è appartenuta però anche agli Hamsik ed agli Insigne, baluardi d’un passato che pare addirittura remoto – gonfia di talento, di carisma, di fascino, di capolavori, d’un «pensiero», rivoltato attraverso le competenze d’un allenatore – ed è Benitez – che dal proprio taccuino e dalle proprie conoscenze, ha estrapolato, con il sostegno finanziario e la fiducia cieca di De Laurentiis, la mappa per trascinare quel Napoli in un Mondo egualmente abbagliante, a tratti scintillante, che ora scivola romanticamente tra i ricordi. Ma senza che, su di essi, possa posarsi anche un pizzico di polvere.

A. Giordano (CdS)
BenitezCalcioEraNapoli
Comments (0)
Add Comment