Le misure previste dal protocollo di sicurezza per la ripresa degli allenamenti di gruppo del calcio sono sotto la diretta responsabilità dei medici sociali: questa un’altra indicazione del comitato tecnico scientifico. «Il ruolo del medico sociale del calcio risulta sempre più critico e fondamentale», ha commentato Enrico Castellacci, presidente dell’associazione medici del calcio. «Si tratta di una responsabilità totale dell’applicazione rigorosa del protocollo e, alla luce di questo, è ovvio che le società di calcio devono mettere pienamente i responsabili sanitari nelle condizioni di onorare protocolli stringenti, che saranno resi noti e ufficiali al più presto». La Figc starebbe studiando una soluzione con un broker assicurativo per trovare una polizza e valutando un’intesa con l’Inail. Un altro punto fermo è rappresentato dalla quarantena obbligatoria di tutti i componenti della rosa. La situazione è gestibile nella fase di allenamenti, invece se la quarantena per 15 giorni di una squadra scattasse durante la ripresa del campionato potrebbe significare blocco definitivo della stagione. Da giorni la Figc starebbe pensando a una delle possibili via d’uscita: i test capillari ad immunofluorescenza. Una soluzione per avere più tempo a disposizione per disputare tante partite ravvicinate potrebbe essere rappresentata dall’anticipo di qualche giorno della partenza del campionato rispetto all’ipotesi del 13 giugno. Intanto il Napoli prosegue negli allenamenti individuali facoltativi a Castel Volturno.
Il Mattino