Decaro, sindaco Bari: “Promozione svanita? Sì al campo, No all’algoritmo”

Il Sindaco del capoluogo pugliese scende in campo per opporsi alla promozione decisa con la media punti

«Perdere la B per un algoritmo? Io non ci sto. Date i playoff al Bari e vediamo chi la spunta». Decaro: «La Figc intervenga. Propongo una sede unica come teatro delle sfide così a decidere sarà il pallone».

Non è strano un sindaco tifoso. Nel caso del primo cittadino di Bari, poi, c’è la consapevolezza di un affetto nato praticamente da quando era bambino. E può, deve, dire qualcosa Antonio Decaro, sulla beffa che incombe sulla squadra che ama, al pari di decine di migliaia di concittadini- Allora Sindaco, povero Bari: niente calcio, soltanto una palla avvelenata. «Se si riprenderà a giocare, i campionati devono riprendere per tutti. E’ soprattutto chi lo decide? Se poi occorrerà stringere i tempi, bisognerà far coincidere le esigenze sportive con quelle della salute».

In che modo, scusi?

«Si limita la partecipazione alle persone strettamente necessarie che possono essere i calciatori, l’allenatore e i massaggiatori senza accompagnatori, senza presidenti e purtroppo anche senza pubblico. Si sceglie uno stadio come teatro degli incontri con le squadre in albergo e si chiude tutto in dieci giorni completando i campionati. Per la serie C si faranno i playoff decretando la quarta squadra da promuovere sul campo non a tavolino».

 

Il criterio della media punti ponderata una beffa atroce per il Bari?

«Una soluzione bizzara rispetto alle linee guida dell’Uefa che parla di criteri ispirati a obiettività, trasparenza e non discriminazione. Ma se non c’è parità nelle gare disputate non si può ricorrere alla media punti anche perché qualcuno ha giocato più partite in casa e qualche altro più partite fuori. Per non parlare della seconda classificata che nello stesso girone si è vista scavalcare dalla terza. Se la serie A avrà via libera ci si potrà organizzare anche in serie C».

 

Adesso che succede?

«Credo che debba intervenire il Consiglio Federale. C’è chi vorrà continuare e chi no. Ma non si può decidere di bloccare definitivamente il campionato perché così fa comodo ad alcuni club. Lo sport a quei livelli, anche in serie C, è un’attività economica. Stanno ripartendo tutte le attività economiche si trovi il modo per far ripartire anche le società di calcio. Se non possono farlo ora ripartiranno più tardi».

 

Parlando da sindaco tifoso?

«Mi metto maglietta biancorossa che indossavo sin da ragazzino e dico che mi sembra tutto assurdo. Tanto più assurdo che sia un algoritmo matematico a poter decidere chi debba andare in serie B».

 

Quando ha saputo che il Bari era out e il Carpi potrebbe essere promosso a tavolino ha pensato di essere su scherzi a parte?

«Ho ritenuto quel modello non corretto essendoci ancora tempo per completare il campionato. Perchè deciderlo adesso ? Si stanno studiando le linee guida per riaprire persino i campi estivi per i bambini dopo bar e ristoranti, barbieri e parrucchieri. Si studieranno le linee guida per far giocare le partite. Conosco Ghirelli che è una persona seria, ma bisognava aspettare per rispetto a tutti i tifosi e anche alle società».

 

Sarebbe un brutto colpo per il presidente Luigi De Laurentiis che sogna di portare il Bari in B.

«Indubbiamente la famiglia De Laurentiis ha fatto un investimento importante per la categoria ma non è colpa di nessuno se il campionato ad un certo punto si è fermato però possiamo aspettare per capire cosa succede. Probabilmente prenderanno delle decisioni al comitato tecnico scientifico anticipare una soluzione per la C senza che si sia nemmeno parlato dei campionati più importanti mi sembra quanto meno eccessivo. Vedremo quello che si può fare per la serie A poi vedremo per la B e la C».

 

Se la B dovesse svanire?

«Possiamo perderla sul campo ma non perché si è usato un algoritmo matematico». Fonte: CdS

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