Cinque punti, cinque aspetti cruciali per poter pensare alla ripresa del campionato. I giocatori hanno rincominciato ad allenarsi, seppur in forma individuale. Nella settimana decisiva del calcio italiano, il prossimo step è la ripresa delle sedute collettive. Diversi i punti fondamentali per garantire sicurezze, che vanno dal senso di responsabilità di tutti i protagonisti agli aspetti sanitari.
1) DISCIPLINA E CONTROLLI RIGIDI – Il primo aspetto investe il fondamentale senso di responsabilità di tutti quanti i protagonisti. Si parla dei calciatori, ovviamente, ma anche di tutto lo staff tecnico e di ogni persona coinvolta in ogni squadra.La finalità è quella che ogni squadra possa diventare così un piccolo universo a sé stante. Cioè quello di un gruppo che torna ad allenarsi, unito. Anche perché ripartire con le sedute collettive significherebbe incominciare a pensare alla ripresa del campionato vero e proprio.
2) TAMPONI E TEST SIEROLOGICI – Strettamente collegato al primo punto, c’è il tema della sicurezza sanitaria. Come abbiamo visto in questi giorni di prime sedute individuali, proprio i test sono stati il primo elemento della ripartenza, che ha preceduto il ritorno sui campi singolarmente.I test sono stati obbligatori per tutti e non potevano che essere altrimenti. Hanno infatti permesso di avere la certezza che tutto il gruppo che si allenerà insieme possa essere sicuro, senza persone positive al Covid-19. Un elemento imprescindibile per la massima sicurezza di tutti.
3) GESTIONE DEI POSITIVI – Una fotografia della Serie A ci dice che sono tre le squadre con elementi positivi al loro interno: uno nel Torino, tre nella Fiorentina e quattro nella Sampdoria (di cui uno di ritorno).Questi numeri ci fanno capire che il lavoro svolto fin qui ha portato dei risultati. È fondamentale che ci siano stati questi controlli: i giocatori testati positivi non hanno così rischiato di contagiare gli altri compagni. Un monitoraggio che continuerà nel tempo.
4) RITIRO LUNGO – Si è parlato di ritiro lungo per le squadre, della durata di due o di tre settimane. Far dilungare questo periodo potrebbe portare delle ristrettezze nella vita dei calciatori, ma sarebbe un aspetto fondamentale per mantenere il più alto livello di sicurezza possibile.
5) STADI E CENTRI SPORTIVI ALTERNATIVI – Pensare a stadi e centri sportivi, eventualmente, posizionati nelle regioni meno colpite dal virus potrebbe essere una soluzione. La finalità nel proteggersi meglio dal rischio contagio.In tal caso potrebbe trattarsi di una Serie A con una nuova geografia: campi e centri sportivi dislocati verso il centro Italia e verso il Sud. Fin qui solo un’idea. Uno dei cinque punti su cui si può ragionare, e si sta ragionando, per la ripartenza del calcio.
Fonte e foto Sky Sport