Inter-Juventus del 2018, Pjanic e Rafinha, Orsato, la non espulsione, le polemiche, l’audio che non c’è, le parole dell’ex capo della Procura Figc, Giuseppe Pecoraro. Un pasticcio quello del Meazza, anzi, un pasticciaccio. Dopo i due esposti del 2018, uno presentato dall’avvocato Angelo Pisani, l’altro dai legali Massimiliano De Gregorio e Filippo Pucino, i pm stanno proseguendo nelle loro indagini. «C’è la possibilità che anche altri protagonisti di quella partita vengano ascoltati dai pm in un doveroso approfondimento d’indagine. Il nostro obiettivo è quello di ottenere che venga configurato il reato di frode sportiva» dice l’avvocato Pucino. «Chiesi all’Aia prima e poi alla Lega i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Ce li diedero solo a inizio del campionato successivo. Ma l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic, non c’era», ha affermato Pecoraro a Il Mattino. Rizzoli ha replicato a Sky: «Quell’audio non è mai esistito, semplicemente perché non era un episodio previsto dal protocollo Var». «Dal filmato, si vede che Orsato parla con qualcuno: già solo l’aver fatto pervenire a Pecoraro con tanto ritardo il file, peraltro mancante in una parte determinante, rappresenta un elemento che chi sta svolgendo le indagini non può sottovalutare», conclude l’avvocato Pucino.
Il Mattino