Ricominciare subito in A per 500 milioni di motivi
La perdita certificata solo sulle valutazioni dei giocatori in caso di mancato ritorno in campo sarebbe shock: la Ligue 1 ha già “bruciato” 362 milioni. Più contenuto il danno se ci sarà il via
Il campionato deve ripartire, in condizioni di sicurezza si intende. Per tanti, tantissimi motivi. Almeno cinquecento milioni. Tanti ne ballano, infatti, solo per quel che riguarda la valutazione dei calciatori tesserati per la serie A: in ogni caso l‘effetto Coronavirus porterà un crollo sotto questo punto di vista, ma tra il ripartire e l’alzare bandiera bianca la differenza è abissale. A ribadirlo è l’ultimo report della Kpmg Football Benchmark, infatti, se il campionato italiano venisse sospeso, la valutazione dei calciatori della serie A crollerebbe drasticamente, fino a un totale di 4 miliardi e 229 milioni, per una perdita di 3,30 milioni in media per ogni giocatore. Un’enormità, sostanzialmente il calcio italiano può perdere un valore pari al 26,6%.
LA DIFFERENZA
Il Coronavirus non perdona, economicamente e non solo a livello sanitario. Ma ripartire aiuterebbe a limitare e non poco i danni. Basti pensare che secondo Kpmg, nel caso in cui lo scenario dovesse consentire alla Serie A di ripartire, la valutazione complessiva dei calciatori di casa nostra scenderebbe «solo» a quota 4 miliardi e 734 milioni, la perdita media si fermerebbe a 2,18 milioni per cartellino e il danno si assesterebbe a un -17,2%. Sempre tanto, tantissimo. Ma molto meno rispetto alla recessione che imporrebbe la sospensione del campionato, che prima dell’emergenza poteva vantare ben altri numeri: 5 miliardi e 720 milioni la valutazione complessiva dei calciatori di serie A, dietro solo a Liga e Premier League. Fonte: CdS