In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Enrico Castellacci, presidente A.M.I.C.A.: “Ripresa seconda metà di giugno? Bisogna essere realisti, venendo anche dall’esperienza cinese ad oggi non ha ancora deciso per la ripresa del campionato. Se si vede un picco decrescente, le forze del Governo vanno verso una riapertura, allora si può pensare ad una ripresa. Parliamo di Serie A perché mi sembra impossibile per B e C, specialmente per categorie inferiori: non ci sono le strutture e ancor meno potrebbero rispondere ai protocolli. Ho apprezzato Pulcini e la loro possibilità di Formello, quindi è giustamente ottimista. Ma lo stesso ottimismo si può avere per tutte le squadre di Serie A? Sono tutte nelle stesse condizioni? Se si comincia il campionato devono cominciare 20 squadre tutte sterili, perché ci si deve incontrare. Noi non siamo stati invitati al tavolo, benché conoscano bene tutte le realtà locali, ma abbiamo sempre chiesto “cosa succede se esce un tampone positivo?” in teoria devono andare in quarantena tutti coloro sono stati a contatto con il giocatore. Ad oggi ci ritroviamo con un giocatore del Torino positivo e non ho idea di come lo risolveranno, dovrebbe andare in quarantena. La quarantena è un decreto governativo, bisognerebbe risolvere la problematica dicendo di isolare solo il giocatore positivo. Ma ad ora non è uscito ancora il modo di condurre la situazione. La Germania è una cosa diversa, hanno un quantitativo di test a disposizione che a noi ci metterebbe un po’ in difficoltà. L’importante è decidere cosa voler fare. Anche se non si gioca un campionato, i giocatori professionisti devono comunque allenarsi, non esiste uno stop di 4 mesi. Il CTS ha pensato a come far riprendere gli allenamenti anche se non si gioca il campionato? Sono riflessioni banali e mi meraviglio che all’interno dei CTS non sono stati presi in considerazione. Metropolitana più rischi di un campo di calcio? Sicuramente, per l’organizzazione attuale. Ricciardi è un grande esperto, ma nel calcio bisogna sentire un esperto del settore”.