Valente (M5S): “Anche il Movimento vuole che il calcio riparta: il Governo lo tratti come un’industria”

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Simone Valente, onorevole M5S: “Parto da un dato fondamentale, il calcio professionistico deve essere inteso come una vera e propria industria che genera valore. Quest’industria dell’intrattenimento deve andare avanti vista l’importanza che ha per le casse dello stato: parliamo circa di 1.2 miliardo. Attorno al sistema lavorano un sacco di persone: giornalisti, merchandising e tanti altri per cui il Governo non si può permettere creare sofferenza al calcio perché va trattato come un’industria. Sarà nella capacità del Governo trovare soluzioni per aiutare in questo grande momento di difficoltà. Dal punto di vista sportivo, se soffrono gli sport più ricchi, soffre anche la base, quindi le Federazioni con meno tesserati e disponibilità economica. C’è una stretta correlazione tra sport ad alto livello e dilettantistico. Il calcio è uno sport professionistico che genera valore che può essere utilizzato anche dalla base e da qui avere campioni per delle Olimpiadi. Chi rappresenta lo sport, deve rappresentare tutto il mondo dello sport. Sono convinto che le nostre delegazioni Olimpiche avranno tutti gli strumenti per poter partecipare alle Olimpiadi. Mi sono confrontato molto con le altre forze politiche del Parlamento e devo dire che chi ha espresso la propria opinione chiede di valutare tutte le possibilità della ripresa del calcio e dello sport. Ci sono passaggi importantissimi, come lo stesso Conte ha detto oggi, insieme al CTS che deve progettare protocolli. Vedo a volte un diverso approccio che in qualche modo va ricalibrato, ho espresso il mio pensiero perché penso bisogna avere un approccio laico valutando tutte le possibilità. Mi confronto spesso con il Ministro Spadafora e più volte ho espresso il mio pensiero, ma lui è il decisore ultimo in questa fase. Ho voluto dare il giusto valore alle cose, quello che ho suggerito di fare a tutti, bisogna avere questo tipo di approccio per le decisioni importanti. Parlando di scuole di danza, palestre, piscine, concordo perché hanno un valore e pari dignità del calcio. Se vogliamo parlare del sistema calcio, possiamo parlarne liberamente, penso che la politica però debba stare attenta all’autonomia dello sport. In questo il calcio, se va riformato, lo deve fare in autonomia. Spero che la Lega Serie A, su alcuni modelli Europei, diventi un brand spendibile a livello internazionale, ma lascio al mondo del calcio la decisione. E’ normale che chi ha delle responsabilità al Governo riceva delle richieste, se pensiamo al credito d’imposta per le sponsorizzazioni, ad esempio. Anche la cassa integrazione per gli sportivi professionisti che era stata dimenticata nel decreto cura Italia, è normale ci siano richieste. Se parliamo di richieste come quella del sistema betting, capisco possa generare squilibri a livello Europeo. L’ho detto sia alla Federcalcio che alla Lega calcio, c’è una differente sensibilità all’interno dell’M5S rispetto alle proposte”.

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