ESCLUSIVA – Giulio Tarro (virologo): “Ho ammirato nel passato il Napoli di Vinicio. Proseguiamo con la convivenza della pandemia”

All'interno l'intervista al noto virologo internazionale

La pandemia Coronavirus sta bloccando non solo l’Italia, ma il mondo intero, anche a livello anche economico, in attesa dei risvolti della fase 2. Anche lo sport è in trepidante attesa sulle decisioni del Comitato scientifico e del Governo. Ilnapolionline.com ha avuto il piacere e l’onore di poter intervistare il virologo di fama internazionale e professore universitario Giulio Tarro.

Da lunedì 4 Maggio in Italia siamo entrati nella fase 2, ovvero la convivenza con il virus. Lei cosa si sente di consigliare ai cittadini, sulle insidie maggiori che potremmo incontrare? “Io penso che l’aspetto più importante è continuare a rispettare le regole che il comitato scientifico e poi il Governo hanno redatto per tutti noi. Proseguire a lavarsi spesso le mani, tenere sempre le giuste distanze, indossare sempre la mascherina, avere la percezione che il virus è sempre tra noi. I dati sono sicuramente incoraggianti, ma è giusto sempre tenere alta la guardia e iniziare a convivere con il virus, ma senza più quel timore delle scorse settimane”.

Lei parlava di dati tra contagi e pazienti guariti, se li aspettava così in netto miglioramento, visto che si parla sempre di una pandemia? “I dati che vengono dal Sud e dal Centro sono la dimostrazione che i cittadini hanno avuto la percezione della pandemia. Ad esempio se parliamo della Campania nel 1973 ci fu il colera, un precedente che ha tenuto alta la guardia i cittadini di Napoli e non solo. Al Nord non dico che non è successo, ma forse si è preso sotto gamba il pericolo e perciò in Lombardia e in Piemonte, non si riesce ad avere un calo come loro avrebbero sperato”.

Come giudica le schermaglie anche in un momento grave come questo tra il Nord e il Sud da noto virologo cosa ne pensa? “Io penso che al Sud a livello strutturale e di organizzazione si sta dando un segnale di grande unità e di voglia di compattezza, unica nel suo genere. Al Nord non mancano gli ospedali, persone competenti e l’organizzazione, ma come le ho detto prima, non si è ancora trovato il famoso bandolo della matassa da poterne uscire quanto prima”.

Tra non molto arriverà l’estate, periodo caldo della stagione. Come si arriverà secondo lei con la convivenza del virus? “A mio avviso il caldo sarà un nostro alleato, sarà questo evento atmosferico a poter allontanare il Coronavirus. Gli effetti del mare saranno decisivi, come la salsedine, a dare una spallata decisiva alla pandemia e ci darà la possibilità di poter respirare per un bel po’. Sono fiducioso e perciò bisognerà resistere e continuare a rispettare le regole”.

Non le sarà sfuggito che c’è una spaccatura sul mondo del calcio, tra chi vuole ricominciare e altri sospendere per timore della salute degli atleti. Lei da che parte sta? “In queste settimane in Germania le squadre hanno ripreso gli allenamenti, tanto che la cancelliera Angela Merkel, prenderà una decisione in merito sul ritorno al calcio giocato. Penso che per gli atleti riprendere gli allenamenti non si correrebbe alcun rischio, se si rispettano le norme del protocollo che il comitato scientifico e la Figc hanno redatto, non vedo il motivo di tanta preoccupazione. Senza dimenticare che a livello di gruppo si tornerà ad allenarsi il 18 Maggio. In caso di positività degli atleti, si sospenderà di nuovo la stagione, ma un tentativo va fatto, questa è il mio parere personale, per avere risposte in merito”.

Conosciamo Giulio Tarro come noto virologo e professore universitario. Come vive il calcio, da semplice appassionato, o solo come semplice spettatore? “Io mi sento cittadino del mondo. Ho lavorato a Napoli, in Sicilia, mi sono trasferito per lavoro in America, perciò è chiaro che sono in generale un appassionato. Ho cominciato a seguire il Messina, ero tifoso del Napoli di mister Luis Vinicio e poi a livello mondiale simpatizzo per la Juventus ed ho nel mio studio l’autografo di Buffon”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

 

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